Aree dismesse: “Ecco le nuove possibilità per aiutare i comuni a recuperarle”
La nuova normativa emanata da regione Lombardia ha come obiettivo la riqualifica delle aree dimesse della provincia di Varese e la lotta contro il consumo di suolo

Gli stabilimenti abbandonati sparsi nella provincia di Varese sono i testimoni del suo passato industriale e di tutti quei settori scomparsi nel corso degli anni e durante la crisi del 2008. Dismessi e degradati, questi edifici rappresentano un grave problema per i comuni, ma se venissero sfruttati nel modo corretto potrebbero trasformarsi in opportunità dal valore di oltre 481 milioni di euro.
Per questo motivo, Regione Lombardia ha emanato una nuova legge, con l’obiettivo di incentivare la riqualificazione delle strutture degradate e allo stesso tempo ridurre il consumo di suolo.
La nuova normativa modificherà la legge regionale n.12 dell’11 marzo 2005 e prevederà diversi incentivi per il restauro o la riedificazione di strutture degradate, per la realizzazione di edifici di qualità sotto l’aspetto della sicurezza e dell’efficienza energetica, ma anche per la riqualificazione di zone agricole abbandonate.
In particolare, la legge garantirà un incremento fino al 20% dell’indice di edificabilità massimo previsto dal piano di governo del territorio per gli interventi ad alta qualità edilizia e ambientale sul patrimonio edilizio esistente. Per esempio, potranno usufruire di questo incremento tutti coloro che realizzeranno opere di messa in sicurezza riguardo al rischio sismico o di inondazioni, di riqualificazione ambientale o bonifica, ma anche di recupero e restauro di beni storici e artistici.
La normativa stabilirà inoltre un taglio del 60% sugli oneri di urbanizzazione, con la possibilità da parte dei comuni di offrire ulteriori riduzioni per opere di ristrutturazione o di demolizione e ricostruzione di edifici esistenti. Allo stesso tempo, verrà applicato un incremento dei contributi tra il 30 e il 40% per tutti gli interventi edilizi che consumeranno suolo agricolo.
Per quanto riguarda proprio i suoli agricoli, la legge garantirà l’esclusione dal contributo di costruzione per il recupero di strutture agricole in stato di abbandono se la loro destinazione continuerà a essere agricola.
«È una legge coraggiosa – ha commentato Francesca Brianza, vicepresidente del consiglio regionale di regione Lombardia –, che imporrà degli incentivi e delle limitazioni alle amministrazioni comunali in modo da garantire la tutela dell’ambiente e ottenere dei vantaggi importanti. Regione Lombardia sarà costantemente vicino ai comuni per aiutarli anche attraverso mezzi finanziari».
«La legge – ha aggiunto Pietro Foroni, assessore al territorio di regione Lombardia – vuole supportare lo sviluppo edilizio, ma allo stesso tempo portare avanti la lotta al consumo di suolo e rendere più belle le zone che ora sono degradate. Un ambiente curato e organizzato aiuta le persone ad averne rispetto e a conservarlo».
«Come costruttori – ha fatto sapere Massimo Colombo, presidente di Ance Varese – vediamo questa legge come un’opportunità. Demandare però l’applicazione di queste misure alle amministrazioni locali rischia di produrre disuguaglianze tra i comuni e portare avanti così un piano di riqualificazione non omogeneo e a macchie di leopardo».
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