Vendemmia 2019, si prospetta un’annata “eccezionale”
Il 2019 è stato un anno impegnativo per i viticoltori svizzeri. Il vino prodotto è di quantità inferiore alla media ma le caratteristiche fanno pensare a un prodotto di grande qualità

Sarà un’annata da ricordare per i viticoltori svizzeri. È vero, il vino prodotto sarà inferiore alla media degli ultimi dieci anni, ma in compenso sarà di ottima qualità, o almeno è quanto si aspettano gli operatori.
Dalla vendemmia 2019 i viticoltori hanno ottenuto quasi 98 milioni di litri. Il volume del raccolto è di poco inferiore alla media decennale e nettamente al di sotto del raccolto record del 2018 (–13 mio. l; –12 %). Da rilevare però, l’elevato tenore di zucchero e il buon aroma dell’uva che fanno prospettare un’annata eccezionale.
L’Ufficio federale dell’agricoltura ricorda che “il 2019 è stato un anno impegnativo per i viticoltori svizzeri. Dopo un inverno mite, ad aprile e maggio in alcune località il clima fresco e piovoso ha ritardato la germogliazione. Parallelamente alcune regioni hanno evitato per poco danni ingenti causati dal gelo. L’estate calda e umida ha accelerato la crescita delle viti. Allo stesso tempo i viticoltori sono stati confrontati con la peronospora e l’oidio nonché con scottature da sole e danni provocati dalla grandine a livello regionale. L’autunno in molte zone è stato caratterizzato da precipitazioni copiose e periodi più freschi, con conseguente inibizione della maturazione dell’uva e maggiore presenza di funghi e parassiti. La vendemmia è iniziata con circa 2 settimane di ritardo rispetto all’anno precedente. Grazie al maggior dispendio nella vendemmia, è stato possibile raccogliere uva sana e matura di elevata qualità. I vigneti, rispetto all’anno precedente, restano praticamente invariati a 14 704 ettari (–8 ha; –0,05 %). Le cifre nel dettaglio, incluso il consumo, saranno pubblicate a fine primavera nell’«Anno viticolo»”.
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