Il futuro dei concerti nella ricerca di Mi Ami e Rockit

Le due realtà hanno lanciato un’indagine anonima sulla percezione del futuro dei concerti da parte del pubblico

Mika in concerto al Forum di Milano

In questo momento di grande incertezza per tutte le attività che prevedono aggregazione, in attesa di risposte da parte del Governo rispetto a cosa accadrà al settore dello spettacolo e dell’intrattenimento, MI AMI Festival e Rockit.it hanno lanciato un’indagine anonima sulla percezione del futuro dei concerti da parte del pubblico. Rivolta al pubblico che effettivamente frequenta i concerti e ne paga il biglietto, l’indagine attraverso le risposte fornite vuole suggerire nuovi possibili scenari per la musica live nell’epoca post Covid-19 ed essere dunque contributo propositivo alla discussione in atto fra istituzioni e operatori del settore.

“Volevamo semplicemente fare qualcosa di utile per la musica, per chi ci lavora e per il nostro Paese, che ancora non ha formulato risposte concrete al mondo della cultura e dello spettacolo”, spiega Carlo Pastore, il direttore artistico del MI AMI Festival che ha curato personalmente la ricerca.

“L’industria sta vivendo una crisi drammatica ed è giustamente concentrata nel cercare di salvarsi e rilanciarsi, ma non bisogna dimenticarsi delle necessità di chi dovrà uscire di casa per andare a vedere un concerto. La risposta della nostra community e degli appassionati è stata sorprendente: la grande quantità di risposte ci fa pensare che la voglia di partecipare a disegnare il futuro sia davvero collettiva”.

L’indagine è stata sottoposta al pubblico nella forma di questionario online compilabile da chiunque dal 18 al 22 aprile 2020. La diffusione virale dell’indagine è stata immediata, e il questionario ha raccolto 15000 risposte.

L’indagine ha visto una grande partecipazione di pubblico giovane (circa il 70% ha meno di 35 anni) e abbastanza attivo. Fino all’insorgere dell’emergenza Covid-19, la maggior parte del campione frequentava in media meno di 20 concerti in un anno, con una percentuale piccola ma robusta di appassionati che ha dichiarato di frequentare in media un concerto a settimana: un dato importante, a riprova del fatto che il settore è vitale. Un altro dato significativo riguarda i festival musicali (un’intera stagione di grandi eventi di musica dal vivo che va da maggio a settembre salvo rare eccezioni), infatti la maggioranza del campione afferma di partecipare in media ad almeno un festival al mese.

Ciò che emerge da questi dati è un desiderio di musica live, per quanto siano necessarie le condizioni di sicurezza a tutela della salute dei partecipanti: mascherina e distanziamento diventano elementi necessari (solo 1 su 4 rifiuta queste misure), per il 75% del campione non si tornerà a fruire di musica live prima del 2021.
Il sentimento predominante sembra essere l’incertezza. La metà del campione si dichiara pronto a tornare subito ai concerti, “non appena possibile” o “non appena verranno introdotte adeguate misure di sicurezza”. L’altra metà del campione è più cauta e richiede maggiori garanzie. Minoritaria ma decisamente rilevante, se proiettata sul totale della popolazione nazionale, la percentuale di chi dichiara che non si sentirà più a suo agio a un concerto (2,3 %).

Tra i possibili scenari per la musica dal vivo, i temi maggiormente discussi in questo periodo sono stati i concerti in streaming (la metà del campione dichiara di non amarli e solo l’1,6% è disposto a pagare per assistere ad uno spettacolo di questo tipo) e i concerti “drive-in”, un’alternativa questa che sembra invece suscitare maggiore interesse e curiosità soprattutto fra i più giovani.

L’indagine ha posto anche un quesito relativo al prezzo dei biglietti per i concerti nello scenario che si delineerà post Covid-19. L’auspicio, in uno scenario di crisi economica, è quello che i prezzi dei biglietti non aumentino, per quanto ci sia chi è convinto (12,3%) che i prezzi saliranno per poter garantire costi di sicurezza necessari allo svolgimento del concerto stesso.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Aprile 2020
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