L’ordine dei medici chirurghi scrive a Gallera: “Sottoporre tutti i guariti a tampone”
La federazione regionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Lombardia scrive in Regione per chiedere un coinvolgimento e indicazioni precise
La federazione regionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Lombardia scrive in Regione per chiedere un coinvolgimento e indicazioni precise su un aspetto sempre cruciale della gestione dell’epidemia da Coronavirus ora che potrebbe allentarsi la diffusione del contagio: i pazienti guariti.
“La problematica emergente è rappresentata dalla futura ripresa del lavoro dei soggetti guariti dalla malattia, intendendo tra essi anche quelli curati a domicilio sia per forme lievi che per polmonite. Tale contingenza – spiega la federazione – ripropone la necessità di valutare, in questa seconda fase dell’emergenza epidemica, il corretto utilizzo dei test diagnostici, tampone o, se ve ne fossero eventualmente le condizioni e le indicazioni test anticorpali”.
Ridefinire l’uso del tampone
“Attualmente in Lombardia il tampone viene fatto sui ricoverati per polmonite interstiziale bilaterale – scrivono nella missiva alla Regione -: tale intervento, per quanto comprensibile, nella situazione epidemiologica attuale non sembra poter essere di particolare aiuto a una diagnosi clinica di per sé evidente. Per contro, i molto più numerosi pazienti trattati a domicilio per forme lievi e i pazienti trattati a domicilio per polmonite, senza essere stati sottoposti ad alcun tipo di test, non vengono sottoposti ad alcuna indagine preliminare alla ripresa del lavoro”.
I tempi di guarigione e quello di cessazione della positività sono la questione cruciale: «L’indicazione di attendere quattordici giorni dopo la guarigione clinica prima della ripresa del lavoro appare inaffidabile e non tale da garantire, alla riapertura graduale delle attività, dal rischio di una importante e drammatica diffusione dell’epidemia. Risulta pertanto evidente come sia indicato sottoporre tutti i pazienti che abbiano avuto sintomi, anche lievi e anche trattati a domicilio, ad un test che garantisce, per quanto possibile, la non contagiosità alla ripresa del lavoro».
La lettera è firmata dai presidenti degli ordini provinciali della Regione Lombardia (FROMCeO): Dr. Spata Gianluigi – Como (Presidente FROMCeO), Dr. Ravizza Pierfranco – Lecco (Vicepresidente FROMCeO), Dr. Marinoni Guido – Bergamo, Dr. Di Stefano Ottavio – Brescia, Dr. Lima Gianfranco – Cremona, Dr. Vajani Massimo – Lodi, Dr. Bernardelli Stefano – Mantova, Dr. Rossi Roberto Carlo – Milano, Dr. Teruzzi Carlo Maria – Monza Brianza, Dr. Lisi Claudio – Pavia, Dr. Innocenti Alessandro – Sondrio, Ordine Provinciale dei Medici Chirurgi e degli Odontoiatri di Varese.
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