Turismo, l’assessore lombardo: “Governo riconosca lo stato di crisi”

Lara Magoni, delegata regionale al Turismo Marketing Territoriale e Moda, chiama in causa il governo e chiede misure articolate

Eremo di Santa Caterina del Sasso sul Lago Maggiore   foto di Antonella Martinelli

«Il tempo dei proclami è finito: il Governo deve riconoscere lo stato di crisi per il settore del turismo». È questa la richiesta di Lara Magoni, assessore regionale al Turismo, Marketing Territoriale e Moda, ribadito nel corso della Commissione Turismo, che si fa portavoce delle notevoli difficoltà economiche che stanno attraversando in questo periodo albergatori, imprenditori del settore e in generale gli operatori lombardi del mondo del turismo.

«La politica italiana deve dimostrare con fatti concreti se il turismo è davvero importante. Per la Lombardia è fondamentale». E per questo l’assessore regionale ha passato la palla al ministro Dario Franceschini.

Per superare la crisi occorre ripartire dalle imprese: «Il nostro – prosegue l’assessore – è un settore che in Italia vive di turisti stranieri e che nel breve e anche medio termine sarà invece solo domestico. Ciò considerato, occorrono interventi sulla liquidità a fondo perduto per permettere la sopravvivenza economica». «In questo senso, il ‘bonus vacanze’ – continua – per quanto suggestivo potrebbe non essere invece efficace. Soprattutto se riferito a fasce ISEE che per la natura della contingenza economica difficilmente potranno concedersi qualche giorno di vacanza».

Ma non solo. «Serve con urgenza – dice Magoni – un protocollo di operatività del Governo, senza il quale riaprire sarebbe estremamente rischioso sia dal punto di vista sanitario che da quello imprenditoriale, con la potenziale esposizione a ricorsi e cause da parte degli operatori».

Le misure a sostegno devono essere concrete e sostanziali, soprattutto sul piano fiscale: ad esempio con un maggior rinvio dei contributi oltre il 31 maggio, in particolare per l’IMU sugli immobili strumentali. Per l’assessore Magoni sarebbe utile prevedere «una compensazione tra perdite 2020 e utili 2019 e rinviare i pagamenti fiscali al 2021».

Altro capitolo da affrontare, quello relativo all’imposta di soggiorno, che peserà notevolmente sui bilanci comunali. Ecco perché diventa fondamentale «un ristoro (sic) dell’imposta, tenendo conto delle previsioni di bilancio dei singoli Comuni. Specialmente nella nostra Regione – conclude l’assessore Magoni – e con particolare attenzione ai Comuni delle province di Bergamo, Brescia, Cremona, Lodi che, insieme a Piacenza, sono le più drammaticamente colpite dalla pandemia nella nostra penisola».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Maggio 2020
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