Picchia la moglie e aggredisce gli agenti armato di coltello, arrestato a Varese
L'episodio è accaduto martedì 4 agosto in via Borri: la donna era tenuta segregata da più di un mese e sottoposta a maltrattamenti. L'uomo ha tentato di fuggire calandosi dal balcone

Momenti di puro terrore quelli vissuti nel corso della mattinata di ieri, martedì 4 agosto, all’interno di una palazzina di viale Borri. Una donna veniva tenuta segregata, da più di un mese, dal compagno convivente, ed era costretta a sopportare sevizie e maltrattamenti. Ma ieri la svolta grazie all’intervento degli agenti delle volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Varese che, con non poche difficoltà, è riuscita a metterla in salvo ed affidarla alle cure dei sanitari.
Dopo la lite, avvenuta tra i due conviventi, e la chiamata di aiuto alla centrale operativa, due equipaggi delle volanti hanno raggiunto viale Borri. Appena arrivati hanno trovato un uomo, tunisino, pregiudicato e irregolare sul territorio nazionale, che brandendo alcuni coltelli di grosse dimensioni, del tipo “spaccaossa”, impediva agli agenti di entrare nell’appartamento, minacciando di far saltare in aria il palazzo.
Mentre la donna urlava e chiedeva aiuto, gli agenti sono riusciti ad avviare una trattativa con il marito e a convincerlo ad allontanarsi, in modo che il personale medico potesse prestare le prime cure alla donna che poi è stata trasportata in ospedale in codice verde.
La situazione, però, era tutt’altro che conclusa: l’uomo, infatti, messo alle strette, si è calato dal balcone, sempre armato di coltelli, e ha tentato di fuggire. Raggiunto dai poliziotti e isolato in una zona dalla quale non vi era via di uscita, ha avuto inizio una estenuante mediazione portata avanti dal capo turno delle volanti, coadiuvato dal personale a sua disposizione, volta a convincere l’uomo ad abbandonare i suoi propositi e a gettare i coltelli con i quali continuava a tenere sotto minaccia gli agenti. La mediazione ha avuto un esito positivo: il tunisino si è consegnato nelle mani della polizia che, dopo una accurata perquisizione, lo ha trasportato in Questura e arrestato per maltrattamenti, sequestro di persona, resistenza e minaccia aggravata a pubblico ufficiale. Su disposizione del P.M. di turno, l’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Varese.
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