Duecentoquaranta pioppi a rischio a Peschiera Borromeo, a difenderli c’è il vicesindaco di Varese

Daniele Zanzi ha dato la sua disponibilità, come esperto agronomo internazionale, a un comitato di cittadini che si oppone all’abbattimento dell’intero filare. Ecco la storia

Generico 2018

Il vicesindaco di Varese, Daniele Zanzi, ha dato la sua disponibilità come esperto agronomo a un comitato di cittadini che si oppone all’abbattimento di un intero filare di pioppi cipressini, 240 alberi in tutto. Il fatto avviene a Peschiera Borromeo, un comune di oltre 20.000 abitanti nella zona sud est di Milano.

LA STORIA DI UN LUNGO VIALE ALBERATO IN PERICOLO

«In questa piccola cittadina c’è un viale, Viale Galvani per l’esattezza, che da una parte ha i campi del parco Sud e dall’altra delle aziende, dei capannoni e in fondo un gruppo di case. In questo viale che avrebbe potuto essere anonimo e squallido, grazie a due filari di pioppi cipressini é diventato un magnifico viale: sono ben 240 e per percorrerlo tutto in auto ci vogliono oltre 3 minuti». A raccontarlo è Maria Bacchetti, una delle sei fondatrici, tutte donne, del comitato “La voce degli alberi”.

Il comune però «Intende abbatterli tutti, e al loro posto pianterà da un lato 163 frassini di un metro e mezzo e dalla parte dei capannoni una siepe composta da 700 piantine di carpino alta un metro e venti. Quindi loro ritengono di essere a posto: tolgono 240 alberi e piantano 800 essenze, come se fosse possibile paragonare alberi di 20/25 metri a una siepe di un metro».

Inizialmente «La motivazione all’abbattimento é stata imputata al fatto che le radici di questi pioppi hanno rovinato la pista ciclabile che corre a lato di un filare, tra l’altro una pista non molto lunga e di relativa importanza, quindi l’amministrazione comunale chiede al Parco Sud l’autorizzazione all’abbattimento di 163 pioppi, il Parco Sud dopo una velocissima ispezione incredibilmente la concede subito».

Questo succede nell’autunno 2019: «A marzo del 2020 il comune commissiona ad un agronomo, il dr. Giorgetti, delle prove strumentali su 4 alberi, quindi questo agronomo esegue 4 carotaggi e 4 prove di trazione eolica. I carotaggi evidenziano che il sottosuolo “non presenta una terra adatta alle radici” e le prove di trazione, effettuate a circa 120 km l’ora, stabiliscono la pericolosità degli alberi. Da qui la decisione di abbatterli tutti e 240. Quindi 4 prove su 4 alberi decidono la vita di tutti e 240».

A quel punto sei donne, amiche, che frequentano un gruppo di scrittura locale, non si rassegnano «Così decidiamo di lanciare una petizione perché si faccia un tavolo con le associazioni ambientaliste per cercare in tutti i modi di salvare questo viale. Le sei donne si chiamano Maria Bacchetti, Benedetta Murachelli, Stefania Benaglio, Simonetta Favari, Cinzia Giangiacomi, Flavia Rossi.

In pochi giorni questa petizione raggiunge oltre 1500 firme ma la risposta del comune é immediata: il 4 luglio inizieranno i lavori di abbattimento. Nasce così il comitato “La Voce degli alberi a Peschiera Borromeo”.  Il movimento che si è creato indice una manifestazione, chiama i giornali, si appella alla legge 157 del 1992 e alla direttiva europea che impedisce gli abbattimenti nel periodo delle nidificazioni pena severe sanzioni.

CERCASI AGRONOMO  APPASSIONATO ED EQUIDISTANTE PER UNA PERIZIA “SALVA VIALE”

A quel punto il comune si ferma e rimanda il tutto alla fine di agosto e concede ai protestanti 15 giorni per portare una controperizia. «15 giorni a partire dal 21 luglio: una presa in giro – spiegano le fondatrici del comitato – Ma noi donne non ci diamo per vinte e troviamo un agronomo che si schiera dalla nostra parte, un agronomo famoso a livello internazionale, un luminare e uomo appassionato della natura, una mente libera che non pensa alla possibilità di inimicarsi un’amministrazione comunale (e credetemi non é facile)».

Quest’agronomo è il vicesindaco di Varese, Daniele Zanzi.

Daniele Zanzi

Così prosegue il racconto: «Questo agronomo viene a vedere questo viale e rimane ammaliato dalla sua bellezza, dice addirittura che in quarant’anni di attività é la prima volta che vede un tale viale e che questi alberi potrebbero essere iscritti tra gli alberi monumentali. Prende la perizia del Dr. Giorgetti la analizza punto per punto e la trova superficiale, lacunosa, discutibile, inconsistente e approssimativa. Per completare la controperizia deve fare le prove strumentali sugli stessi alberi su cui é stata fatta la perizia dell’agronomo del comune ma l’autorizzazione necessaria da parte dell’amministrazione tarda ad arrivare e intanto arrivano le ferie».

Intanto le donne fanno interviste a radio e giornali, coinvolgono il comitato cittadino e i partiti all’opposizione, fanno adozioni simboliche di alberi, post sui social. Finalmente arriva l’autorizzazione alle prove strumentali, ma il comune impone una data rigida: il 20 agosto, non un giorno prima non un giorno dopo. «Il Dr. Zanzi é in ferie e quel giorno non può essere presente ma a loro non importa, anzi decidono di commissionare al loro agronomo altre dieci prove – continua la storia –  Così Zanzi manda il suo team di collaboratori e negli scorsi giorni ha fatto 4 prove tecniche sugli stessi alberi testati da Giorgetti e nei prossimi giorni si saprà il risultato. L’amministrazione comunale dopo aver bocciato una mozione presentata dai 5s e sostenuta da pd e forza Italia ha accettato che nella commissione tecnica del 1^ settembre ci sia oltre il dr.Giorgetti anche il nostro dr. Zanzi. Questa é la situazione attuale».

UN APPELLO A TUTTA ITALIA PER SALVARE 240 PIOPPI CIPRESSINI

Il Comune ha tutte le delibere già firmate quindi in qualunque momento potrebbe iniziare i lavori di abbattimento, ma le sei amiche che hanno creato il movimento concludono l’appello così: «Aiutateci a divulgare questo fatto, a far conoscere a più gente possibile questa situazione perché in Italia abbattere alberi pare sia diventato lo sport nazionale, guardatevi in giro 40 di qua, 60 di là, da noi addirittura 240. Al loro posto piantano alberelli che non vengono curati e difficilmente sopravvivono. Noi siamo in allerta, sosteneteci nella nostra battaglia affinché un patrimonio arboreo così bello venga mantenuto e messo in sicurezza».

ZANZI: “MA LA POLITICA NON C’ENTRA: IO GIRO L’ITALIA PER FARE GIUSTIZIA AGLI ALBERI”

Quello che il battagliero comitato considera, a ragione, “un agronomo di fama internazionale” è per i varesini, il loro vicesindaco: Daniele Zanzi. «Io ricevo telefonate da tutta Italia, che mi chiedono aiuto per salvare degli alberi – spiega Zanzi a Varesenews – Questo mi fa piacere, vuol dire che vengo identificato come l’”avvocato degli alberi”. E in diversi casi intervengo: l’ho fatto a Pienza, l’ho fatto ad Amsterdam per l’ippocastano di Anna Frank, l’ho fatto a Varese un’infinità di volte. Ma la politica non c’entra: mi muovo come agronomo noto, non come vicesindaco. Tant’è vero che in questi stessi giorni sto muovendomi per una perizia a Empoli, dove la sindaca del PD vuole abbattere 26 tigli».

Quello di Peschiera Borromeo, secondo Zanzi: «È un filare stupendo, abbatterlo sarebbe un danno ambientale enorme. Non ascoltare il grido di quelle persone mi sembrava ingiusto». Anche perchè: «Mi ha colpito il loro entusiasmo, e la capacità di coinvolgere i cittadini del loro comune. Mi ha ricordato la nostra battaglia contro il parcheggio al Sacro Monte».

Una consulenza che ha portato via sonno e energie, ma che sta facendo volentieri e in totale spirito di volontariato: «Siccome a me gli alberi hanno dato tanto, mi sembra giusto offrire il mio servizio gratuitamente per i comitati civici che si adoperano per sostenere una battaglia di civiltà»

 

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

Il web è meraviglioso finchè menti appassionate lo aggiornano di contenuti interessanti, piacevoli, utili. Io, con i miei colleghi di VareseNews, ci provo ogni giorno. Ci sosterrai? 

Pubblicato il 03 Settembre 2020
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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    240 alberi abbattuti perchè c’è qualche metro di pista ciclabile rovinata?

    Invito certi sindaci sciagurati a farsi qualche giro all’estero e a prendere appunti su come si gestisce il patrimonio paesaggistico. La Foresta Nera in Germania con loro al comando diventerebbe un parcheggio in 5 anni.
    Sciagurati nonché incompetenti e dalla motosega facile.

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