Forte e appassionata, Anna compie 100 anni
Originaria di un paesino in provincia di Vicenza, ha vissuto la sua lunga vita a Gallarate, ha perso ancora giovane l'amore della sua vita e cresciuto una famiglia numerosa, "bellissima nella nostra diversità"

Una vita lunga un secolo: compie 100 anni la signora Anna Gnata, di Gallarate. Una gran festa, condivisa con i cinque figli – Luciano, Paolo, Alberto, Danilo, Antonella – con le nuore e i generi, i nipoti e i pronipoti.
«Impossibile descrivere in qualche riga la ricchezza di un secolo di vita vera» dicono.
La signora Gnata è nata il 5 settembre 1920 a Montecchio Precalcino, in provincia di Vicenza, la più giovane di otto fratelli e sorelle. Nel Veneto rurale di allora, dove ancora poche erano le industrie tessili nella valle del fiume Astico, le condizioni di vita dopo la Prima Guerra mondiale sono difficili e per mantenere una famiglia così numerosa i genitori di Anna si trasferiscono con l’intera famiglia in Lombardia, proprio a Gallarate.
Lì Anna conosce e sposa il grande uomo della sua vita Carlo Puricelli, dal quale ha cinque figli. Il papà Carlo muore giovane, quando ancora tutti i figli sono ancora adolescenti. «Il dolore che lei prova è fortissimo, abbiamo visto nostra madre invecchiare di dieci anni in una settimana» ricordano i figli. «La sua vita è sconvolta ma di fronte alle responsabilità non si arrende e con grande coraggio fa tutto quello che è necessario per i suoi figli che per lei sono al primo posto. Possiamo dire che con nostro padre ci hai dato un esempio unico: non abbiamo mai visto i nostri genitori litigare e la bellezza della loro unione ci ha plasmato e ci accompagna continuamente».
«La mamma ha un carattere forte, appassionato, vive le vicende con grande passione, con un sentimento sincero e sebbene dolce anche molto battagliero». Ricordano un episodio, uno tra mille: «Un giorno quando uno dei figli piccini incautamente si avvicina a dei gattini appena nati vedeche la gatta sta per attaccarlo, con un urlo si precipita fuori casa, solleva suo figlio sopra la testa per sottrarlo al pericolo: il il suo sguardo era di fuoco e senza alcun timore».
«Noi, tuoi figli, abbiamo un grande amore, stima e rispetto per te e verso di noi come ci hai costantemente raccomandato, nella nostra diversità siamo una bellissima famiglia. Questa forza e sincerità, questa onestà interiore che ci hai passato fa ora parte dei nipoti e pronipoti e in un mondo così incerto come quello attuale questo è qualcosa di luminoso, grande e prezioso».

«A cento anni Anna pensa ancora di dover risparmiare qualcosa sulla sua pensione da lasciare ai figli e nonostante le nostre rimostranze non cambia idea. Cara mamma sei la forza della vita, grazie, grazie dal profondo del cuore, ti vogliamo un bene dell’anima. Tanti auguri di cuore per i tuoi cent’anni».
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