Un corso di formazione per un movimento antifascista moderno

Lo organizza il comitato bustocco tra ottobre e dicembre. Cinque incontri con esponenti della politica e delle associazioni antifasciste locali e nazionali: "L'obiettivo è creare un progetto per Busto"

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Le democrazia è in pericolo. Serve un corso per formare una coscienza antifascista. Questa l’idea di Elis Ferracini e del comitato Antifascista di Busto Arsizio che propone una serie di incontri per “aggiornare” gli strumenti a disposizione dei cittadini che vogliono difendere la Costituzione e vederla applicata. Ecco come il comitato descrive questa iniziativa e quale ragionamento ha portato all’idea di un corso di formazione.

Il Covid-19 ha amplificato le storture di un sistema che da 30 anni a questa parte viene descritto come l’unico mondo possibile, a parte qualche doverosa aggiustatina che pare fosse già in programma ed ora, con l’alibi della pandemia, diventa pienamente operativa, con buona pace per la democrazia (quale?) o di quanti inneggiano al “progresso” (idem: quale?).

L’immagine di una società globale inchiodata in un eterno presente, in sostanza senza né capo né coda, che si autoalimenta della propria velocità di produzione-consumo-distruzione a ciclo continuo e amplia i propri margini di affamati di cose, o di spirito o, peggio, di entrambe esce dai testi di chi agitò le anime del G8 di Genova di quasi vent’anni fa, per mostrarsi sotto gli occhi atterriti dell’umanità…”chi non terrorizza, si ammala di terrore”, così cantava il poeta.

E’ già lontano l’eco delle recenti rivolte negli Stati Uniti ed in Inghilterra e si infrange contro il muro delle paure e delle difficoltà in cui versiamo, le stesse che forze di destra alimentano quale loro trampolino per rituffarsi da protagoniste della Storia che le aveva cacciate ai margini. Si affacciano di nuovo ed indisturbati fascisti e nazisti in versione Terzo Millennio modificando di poco programmi e parole.

Tante le voci autorevoli che si levano ad avvertire che la democrazia, come la conosciamo (e che spesso a stento riconosciamo) anche qui, ha fatto il suo tempo perché non più funzionale al sistema economico dominante ed al pensiero unico che lo rappresenta: Minoranze? Rappresentanza? Parlamento? Confronto? Discussione? Partecipazione? Ma tutto ciò vi sembra “smart”? Se non è “smart” è “mort” e tanti saluti ai suonatori e agli elettori (a quelli che non votano perché non ci credono più e a quelli che votano credendo di scegliere in maniera originale tra tre o quattro grandi fotocopie)

Il Comitato Antifascista di Busto prova ancora ancora una volta ad andare “in direzione ostinata e contraria”, riprendendo sempre l’autore genovese: propone un antidoto alla corsa alla risposta “pronta ma corta” come una coperta che alla fine copre poco ed una parte sola, al dilagare della delega che ebbe il suo inizio con “il voto utile” per ritrovarsi oggi ad essere politica vuota ed inutile perché a decidere sono altri e altrove democraticamente eletti in qualche consiglio di amministrazione o conventicola segreta.

Il Comitato Antifascista chiede di non precipitarsi sull’orlo del burrone verso cui si hanno buone chance di avanzare, ma di fare passi indietro e ritrovare un sentiero di cui i negazionisti di ogni fatta e parte hanno cancellato le tracce, su cui prepararsi e prendere la rincorsa.

In questi mesi di pandemia ci hanno irretito col mantra “andrà tutto bene”: gli autori si sono dimenticati di aggiungere “per pochi”. “Nulla sarà più come prima” speravamo e c’abbiamo preso a metà: infatti non è come prima, è peggio. E ora ci dicono di “ripartire”. E’ importante ripartire, ma ancor più importante è sapere dove andare.
Il Comitato Antifascista propone una serie di incontri che riprendendo il “da dove si arriva” (l’oblio è lo sport preferito dagli atleti dell’eterno nuovo), prova a costruire una direzione. L’antifascismo si rende per ciò che è sempre stato, che si impugnasse un’arma o si leggesse un libro o si si stringesse un bullone: un progetto. Per la città.

L'”emergenza covid” ci impone una modalità di partecipazione mediante iscrizione (e nel rispetto delle indicazioni di prevenzione e del buon senso), anche in relazione alla capienza degli spazi che ci ospiteranno. Ciò non contravviene però alle intenzioni prime della proposta che si connota come percorso che richiede partecipazione ed impegno ad una serie di appuntamenti e la costruzione di un gruppo in formazione, costituito da soggetti che scelgono (e garantiscano) di frequentare almeno 4 appuntamenti su 5 e si pongono innanzitutto in ascolto aperto e disponibile verso i relatori invitati ed i contenuti proposti. Per questo chiederemo di inviare all’indirizzo mail progettoantifascistaxba@gmail.com tra il 25 settembre ed il 30 settembre richiesta di iscrizione/partecipazione indicando: nome e cognome, indirizzo, età, attività e la motivazione circa l’adesione al percorso (chiedo di partecipare perché…)e recapito mail e tel.

Il Comitato Antifascista valuterà le richieste di partecipazione in base ad: ordine d’arrivo della richiesta, età (ponendo attenzione a quanti, di giovane età, potrebbero cogliere questa occasione e i contenuti, in maniera diversa da quanti, più avanti con gli anni possano aver fatto propri i temi proposti) e congruità della motivazione. Potremo accogliere per le ragioni sopra descritte circa 12 partecipanti che insieme agli aderenti al Comitato Antifascista costituiranno un gruppo di circa 20 persone che “in presenza” frequenteranno il percorso formativo. Cercheremo comunque di ovviare a quanti/e avranno chiesto di partecipare, ma (con nostro sommo rammarico) non rientreranno nei 20 che costituiranno il gruppo in formazione “in presenza”, inviando registrazione audio degli incontri e mantenendo teso il filo del contatto e della comunicazione con almeno altre 10 persone. Per chi fruirà delle sole registrazioni, sarà ns cura favorire il collegamento con i relatori per eventuali domande ed approfondimenti. Il gruppo in formazione sarà quindi costituito da 30 persone max.

Ipotizzando che l’epilogo del percorso sia una riflessione sullo stesso e la creazione del “progetto antifascista per Busto”, esigenze dettate dall’”emergenza covid” circa spazi-distanziamento-assembramento e volontà di attenzione alle condizioni di scambio e collaborazione nel gruppo (nonché sua “costruzione”), richiedono un n max di partecipanti a questa seconda fase pari appunto alle 30 persone (max) che avranno partecipato alla formazione “in presenza” ed “in differita” mediante ascolto delle registrazioni.

Il percorso offerto sarà completamente svolto a titolo volontario e gratuito e si svolgerà tra i mesi di ottobre e dicembre 2020. Ai partecipanti sarà indicato il luogo dell’incontro che sarà in Busto Arsizio (il comitato sta verificando spazi disponibili e compatibili con l’iniziativa e le doverose attenzioni per la salute). Eventuali offerte libere a sostegno dell’iniziativa saranno ben gradite (ma non dovute) a sostegno delle spese prevedibili (eventuali materiali cartacei, eventuali costi circa gli spazi, etc). La serata dedicata al percorso sarà il martedì dalle h 21,00 alle h 23,30 (max) con cadenza quindicinale (ad eccezione dell’ultimo incontro del 9 dicembre che sarà di mercoledì)

13 ottobre h 21.00 SAVERIO FERRARI: VALORI, CONTENUTI E PRATICHE PER UN MOVIMENTO ANTIFASCISTA OGGI

27 ottobre h 21.00 STEFANO GALLAZZI: IL BELLO DELLA (DEMOCRAZIA) DIRETTA dalla Comune di Parigi alle Repubbliche partigiane. Non una lezione di Storia, ma la Storia da lezione.

10 novembre h 21.00 GIAMPAOLO LIVETTI: CON SENSO considerazioni a braccio su consenso, cultura e potere

24 novembre h 21.00 CARLO STELLUTI: QUANDO IL SINDACO E’ ANTIFASCISTA (metti che capita anche a Busto…)

9 dicembre h 21.00 CHIARA GUZZO e FAUSTO SARTORATO: in viaggio nella macchina comunale

Nb Entro il 09 ottobre daremo comunicazioni agli interessati circa l’esito della propria iscrizione ed info circa il luogo della formazione.
Il percorso formativo prevede altri due appuntamenti non ancora calendarizzati, di cui quello finale aprirà la seconda fase di avvio del “progetto antifascista per Busto”

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Settembre 2020
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