Gallarate chiede i fondi per la ciclabilità, per due progetti

Uno per risistemare un asse ciclabile già "avviato", l'altro per intervenire con una ciclostazione nei dintorni della stazione Fs-Rfi

velostazione castellanza stazione ferrovie nord

Il Comune di Gallarate ha presentato la richiesta al Ministero delle Infrastrutture per accedere ai fondi per la ciclabilità, pensati come risposta all’emergenza Coronavirus (e non solo).

«La richiesta per ora era solo di indicare se volevamo accettare il finanziamento e noi abbiamo dato un assenso» spiega l’assessore ai lavori pubblici Sandro Rech. «Per ora non è neppure richiesto indicare gli interventi che vorremmo proporre».

In ballo ci sono 189mila euro, negli ultimi mesi c’era stato anche un animato confronto tra l’amministrazione e l’opposizione. La minoranza di centrosinistra aveva sollecitato la predisposizione di un piano per intercettare i fondi e temeva un ritardo.

Quali sono i progetti per la ciclabilità per cui Gallarate chiederà i fondi al Ministero?

Come detto, per ora non ci sono progetti messi nero su bianco, perché in questa fase basta solo la richiesta (anche se poi andrà dettagliata) da parte del Comune.

Il primo intervento ipotizzato è la realizzazione di una ciclostazione da realizzare nei dintorni della stazione Fs. Era questo il progetto a cui si riferiva Rech nelle settimane passate, parlando di una richiesta inviata a Rfi, la società del Gruppo Fs che è proprietaria delle infrastrutture e delle aree ferroviarie.

In realtà l’ipotesi di un intervento su area Fs ora sembra passare in secondo piano: «Abbiamo da Rfi una risposta interlocutoria: è disponibile a cedere l’area a titolo gratuito ma l’infrastruttura deve essere realizzata da noi, deve essere gratuita e rimanere poi su area di loro proprietà».

[nella foto: velostazione FerrovieNord Castellanza]

Alla luce di questo ci si orienta ad un’altra soluzione: «L’idea è di fare una velostazione non su area RFI, ma su area di proprietà comunale, ne abbiamo in mente un paio» continua Rech. «Siamo valutando poi anche la possibilità di un servizio di bike sharing». Rech nei mesi scorsi ha anche tentato di mettersi in contatto con la società Ofo (ricordate? Quella delle bici gialle) per rilevarne i mezzi ma l’azienda è ormai inattiva e irraggiungibile (Rech ha provato anche a contattare i Comuni che avevano stretto partnership con Ofo, senza esito perché i Comuni non hanno diritto sui mezzi).

Il secondo intervento: un cordolo per la ciclabile di viale Milano a Gallarate

Il Comune vorrebbe poi usare i 189mila euro anche per un secondo intervento: «Vogliamo rifare la segnaletica sulla ciclabile di viale Milano, utilizzando cordoli omologati, in gomma o cemento». Nel computo dei fondi si ritiene di poter procedere in questo senso solo su viale Milano, «anche perché c’è un problema di sosta selvaggia e i cordoli possono fungere anche da dissuasori».

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 26 Ottobre 2020
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