Verifica protesti, facile procedere in modo semplice e veloce grazie alla visura

Volete avviare un rapporto di collaborazione con un’azienda consapevoli della solvibilità del soggetto? Uno strumento decisamente utile può essere la verifica attraverso la visura protesto

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Volete avviare un rapporto di collaborazione con un’azienda consapevoli della solvibilità del soggetto? Uno strumento decisamente utile può essere la verifica attraverso la visura protesto.

E’ possibile chiedere la visura protesto direttamente alla Camera di Commercio oppure avvalendosi del ruolo di intermediari privati, che offrono servizi online veloci e decisamente poco dispendiosi, dai costi decisamente contenuti.

Consultare l’archivio dei protesti si rivela un’interessante opportunità per scavare a fondo negli affari di un interlocutore. Ad utilizzare la visura protesto sono soprattutto le banche e gli istituti di credito, che intendono capire se il cliente è un ottimo pagatore oppure ha pendenze in atto. La visura protesto è uno strumento utile anche per aziende e liberi professionisti, interessati a capire se un eventuale nuovo cliente o fornitore vanta estrema affidabilità oppure no. Non sono rari i casi in cui a richiedere una visura protesto è un privato, che stringe accordi o punta a chiudere un affare con un altro privato, e vuole essere certo di avere a che fare con un soggetto solvibile.

La visura può essere richiesta da chiunque in forma assolutamente anonima.

Quali informazioni contiene precisamente la visura protesti?

Scorrendo le informazioni contenute nella visura protesti scopriamo che comprende i dati sul soggetto, le tipologie di pagamento, gli importi, i motivi per cui un pagamento risulta inevaso, la data e il luogo dove il protesto è stato aperto e infine la data di scadenza del pagamento scoperto.

Chi risulta iscritto nel registro dei protesti è soggetto al pagamento di interessi di mora e, in casi più gravi, al pignoramento di immobili. In situazioni estreme scatta anche la segnalazione presso la Banca d’Italia.

Il protesto non resta a vita nel registro ma può essere cancellato se si dimostra che il pagamento è stato nel frattempo effettuato, in caso di cambiale, prima del trascorrere di un anno dalla data del protesto stesso. Nel caso in cui il protesto sia la diretta conseguenza di un assegno in bianco è possibile richiedere la riabilitazione presso le aule del Tribunale prima di avanzare istanza di cancellazione. Si può richiedere la cancellazione dal registro anche ad un anno dal protesto.

In ogni caso, anche senza fare regolare richiesta di cancellazione, l’uscita del registro è automatica dopo che sono trascorsi 5 anni.

La visura protesto un ottimo sistema anche per controllare la propria posizione

La visura protesto consente di consultare anche la propria posizione a debito per essere certi che non si sia commesso qualche errore di gestione nella contabilità.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 25 Marzo 2021
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