Via libera in consiglio comunale alla nuova strada a Crenna
Con diciassette consiglieri a favore, due contrari e quattro che non hanno partecipato al voto. E con una sfida-video per sostenere la fattibilità o meno di una soluzione alternativa
Il consiglio comunale di Gallarate, nella serata di lunedì 22 marzo, ha dato il via libera alla nuova strada di “uscita” dal rione di via Indipendenza, all’estremità Nord di Crenna, a ridosso dell’area della Boschina.
Hanno votato a favore della nuova strada 17 consiglieri, quelli di Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia e, dall’opposizione, lista civica Cità è Vita. Contrari i due consiglieri di Libertà per Gallarate, mentre i quattro consiglieri del Pd non hanno partecipato al voto, in polemica (ci torniamo).
Il progetto della nuova strada tra via Indipendenza e via Bertacchi
L’attuale strada diventerebbe via di sola entrata, mentre il nuovo peduncolo sarebbe la via di uscita: la soluzione è sostenuta da alcuni residenti e osteggiata da altri, oltre che dagli ambientalisti. La strada è lunga 48 metri e comprende un tratto iniziale a bassa pendenza e poi un tratto più ripido – da percorrere in discesa – che spunta su via Bertacchi, la strada a doppio senso che conduce all’area della Boschina (il nuovo tratto di strada si trova in corrispondenza degli alberi in basso a destra nella foto di apertura).
Il progetto è finanziato con fondi di Regione Lombardia, l’intervento ha un costo di 250mila euro perché – tra l’altro – si dovranno costruire alcuni muraglioni in pietra per consolidare il terreno a ridosso dello sbocco della nuova strada su via Bertacchi.
Lo schema della circolazione come sarà prevista nella zona Nord del quartiere Crenna, nel rione in cui le diverse viuzze sono registrate tutte sotto l’unica denominazione di via Indipendenza. La via Bertacchi è in alto a sinistra.Nel corso della discussione l’assessore ai lavori pubblici Sandro Rech ha difeso la piena legittimità dell’intervento, mostrando anche una tavola di progetto del 1962, presentata all’ufficio tecnico comunale, in cui viene riportata la strada come esistente in mappa (mentre oggi l’area è nei fatti assorbita dalla vegetazione).
La mappa del 1962 che mostra la previsione di strada tra via Indipendenza e via BertacchiSi è discusso anche della eventuale alternativa, proposta da alcuni residenti e rilanciata dal consigliere Pd Pignataro: l’alternativa avrebbe usato una brevissima rampa non asfaltata con innesto in via Boschina (nel tratto asfaltato oggi usato solo a salire). C’è stata anche una sfida a suon di test-video, tra l’assessore Rech e Pignataro.
Rech ha mostrato in consiglio un video di un test svolto da un mezzo della Protezione Civile, che non riesce a percorrere in salita la strada ascendente:
Pignataro – che forse sapeva già del video che l’assessore avrebbe mostrato – qualche ora prima aveva postato sulla pagina del Pd Gallarate un video in cui con la sua Panda («non a quattro ruote motrici», specifica) affronta senza grandi difficoltà la breve salita.
«Quel tratto si poteva asfaltare e si poteva adattare la pendenza» ha detto Pignataro. «Si portava un parere scritto, non verbale, dell’ufficio traffico e si valutava». Il Pd considerava l’alternativa di accesso da via Boschina (tratto asfaltato) come meno onerosa, visto che appunto il progetto dal lato di via Bertacchi costerà 250mila euro (regionali, ma ovviamente soldi pubblici anche quelli). «Abbiamo fatto una valutazione dei costi, se si confrontano le due soluzioni siamo molto vicini» ha ribattuto l’assessore Rech.
Il Pd non ha partecipato al voto, paventando anche possibili problemi se sul progetto si aprisse un contenzioso legale. La «eccessiva onerosità» è stata indicata come motivazione del voto contrario da Libertà per Gallarate, per bocca di Luca Carabelli.
La posizione di chi ha contestato il progetto è stata considerata «carente nelle motivazioni» da Stefano Deligios, capogruppo della Lega. Dalle file della minoranza è arrivato invece il sostegno di Città è Vita, espresso dall’ingegner Guenzani: «La pendenza è elevata ma diversamente non si poteva fare, è un buon progetto».
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