Anche la Svizzera avrà un “pass” Covid, sarà compatibile con il certificato Ue
Entro l'estate la Confederazione avrà un certificato COVID-19 unitario, non falsificabile e riconosciuto a livello internazionale

Anche la Svizzera lavora ad un “pass” Covid. La Confederazione ha comunicato che svilupperà entro l’estate un certificato COVID-19 unitario, non falsificabile e riconosciuto a livello internazionale. A tale scopo saranno perseguite inizialmente due soluzioni tecniche. Una decisione definitiva in merito alle varianti sarà presa a metà maggio.
In virtù del mandato legale (legge COVID-19, art. 6a) tutte le persone vaccinate, guarite e con test negativo recente devono poter ricevere un certificato COVID-19, che sarà emesso dalle strutture che effettuano i test o le vaccinazioni. I dati relativi alla vaccinazione, al test o alla guarigione rimangono memorizzati soltanto in queste sedi e presso i diretti interessati.
Il certificato COVID-19 deve garantire la memorizzazione decentralizzata, la protezione e la sicurezza dei dati, nonché la compatibilità con il «certificato verde digitale» dell’UE.
Altri criteri fondamentali sono le scadenze di introduzione, l’applicabilità pratica e la facilità d’impiego; il certificato sarà emesso sia come app per lo smartphone, sia in forma cartacea.
Fintanto che il certificato COVID-19 non sarà ottenibile e valido, in Svizzera mantengono la loro validità gli attestati di vaccinazione rilasciati dalle strutture di vaccinazione nonché i certificati di guarigione o di test. L’attenzione è incentrata sulla sicurezza del sistema e sull’autenticazione delle strutture che rilasceranno il certificato.
Il certificato dovrà inoltre essere personale e non falsificabile. Quando lo esibirà, il titolare dovrà quindi essere ulteriormente identificato, per esempio mediante passaporto o carta d’identità. Per garantire la protezione dei dati, l’autenticità e la validità del certificato saranno verificabili soltanto sul posto.
Il certificato COVID-19 dovrà poter essere utilizzato per l’ingresso e l’uscita in/da altri Paesi ed essere compatibile con soluzioni internazionali. In vista dell’introduzione di un certificato riconosciuto a livello internazionale, la Confederazione accompagna i lavori dell’Organizzazione mondiale della sanità OMS con il progetto «Smart Vaccination Certificate» e quelli dell’UE con il «certificato verde digitale». Quest’ultimo dovrà costituire il riferimento per i rispettivi certificati nazionali di vaccinazione, test e guarigione, il cui impiego sarà deciso dai rispettivi Stati.
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