Estorsione ai gestori di un’edicola di Busto Arsizio, la Polizia arresta una donna
Prima il furto e poi l'offerta di protezione alle vittime. Una donna di 42 anni non ha fatto i conti, però, con la denuncia che i commercianti hanno immediatamente presentato al Commissariato di Busto Arsizio

Estorce denaro ai gestori di un’edicola che, però, la denunciano e la fanno arrestare. La Polizia di Stato di Busto Arsizio ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di una donna di 42 anni. L’episodio risale a metà marzo quando i gestori del negozio che svolge attività di vendita giornali e cartoleria in città, avevano avuto un’amara sorpresa constatando che, nottetempo, dei ladri erano penetrati nei locali rubando denaro, merce in vendita, biglietti dell’autobus e un PC portatile.
Pochi giorni dopo avevano ricevuto la visita della donna che affermava non solo di conoscere l’identità del ladro e di potere far loro riavere il maltolto, ma anche di poter garantire che il negozio non avrebbe più subito razzie o danneggiamenti. Per fare questo, come nella più classica delle estorsioni di stampo mafioso, ha chiesto del denaro. A questa prima richiesta gli edicolanti, ancora turbati, hanno accondisceso dando alla donna poche decine di euro.
Tuttavia il giorno dopo la stessa donna si è ripresentata per chiedere altro denaro. Questa volta i negozianti hanno avuto la forza di respingere la richiesta e minacciare, a loro volta, di chiamare la Polizia. Per tutta risposta la donna, pur allontanandosi subito dopo, è passata alle minacce annunciando che avrebbe fatto bruciare il negozio.
Passati pochi giorni la malvivente è tornata a far visita alle vittime ma i gestori l’hanno nuovamente respinta, informandola che la denuncia contro di lei era stata effettivamente sporta. La donna, convinta del proprio potere intimidatorio, ha nuovamente minacciato che, se la denuncia non fosse stata ritirata, avrebbe incendiato il negozio e tagliato loro la gola, il tutto accompagnato da allusioni al possesso di armi da fuoco e all’appartenenza a una non meglio indicata ma pericolosa famiglia.
Polizia di Stato e Procura della Repubblica di Busto Arsizio hanno qualificato il reato di estorsione consumata e tentata oltre quello di violenza privata tentata e hanno convinto il GIP della necessità di una misura cautelare restrittiva. I poliziotti di via Ugo Foscolo hanno quindi cercato la donna rintracciandola nei pressi della stazione ferroviaria dove di fatto dimora e, dopo averla arrestata, l’hanno condotta in carcere a Como.
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