Forza Italia vuole unire le forze moderate e ribadisce il suo no alle liste del sindaco
Si è riunito a Busto Arsizio il dipartimento Enti Locali di Forza Italia, al centro dell'incontro con i responsabili locali la strategia politica per le amministrative

Al lavoro per l’unione delle forze moderate all’interno del centrodestra e contrarietà alle “liste del sindaco”. Si è riunito oggi a Busto Arsizio il dipartimento Enti Locali di Forza Italia, con Piero Galparoli e Pietro Zappamiglio erano presenti i vertici di Busto Arsizio (Farioli), Gallarate (Mucci), Varese (Battaglia) e Caronno Pertusella (Galli).
Il focus dell’incontro sono state le amministrative nelle grandi città dove Forza Italia è al lavoro per la costruzione di liste che possano raccogliere le forze moderate del centrodestra con il forte ancoraggio nel mondo e nell’elettorato liberale, popolare, civico moderato e di centro.
«È in questa direzione che stanno procedendo i colloqui con Noi con l’Italia, Cambiamo di Toti, il Popolo della Famiglia, l’Udc e tutte le forze e le diverse realtà e personalità civiche che vorranno proporsi alle elezioni», spiega Piero Galparoli.
Un progetto che per funzionare non può fare a meno di un altro punto: «Forza Italia risottolinea la necessità che nella coalizione di centro destra provinciale si evitino presentazioni delle liste del sindaco che tolgano esclusività alla rappresentanza di questo mondo che nell’ambito del centro destra moderno vincente inclusivo di governo spetta a questa proposta politica accanto alla Lega e a Fratelli d’Italia i cui esponenti sono indicati come candidati sindaci».
Con questa posizione Forza Italia vuole ribadire lo spazio di manovra dei moderati: «noi e le forze moderate riproporremo con forza e determinazione questo progetto ai prossimi incontri provinciali certi che la pari dignità sia il presupposto indispensabile di una coalizione vincente e di governo e quindi nell’esclusivo interesse delle Città che andranno al voto e della coalizione di centro destra, diversamente espressione di posizioni più estreme di pura destra che, pur legittime e competitive, non sarebbero in grado di cogliere le diverse sensibilità della comunità varesina».
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