Vaccini a domicilio: la carovana di ATS Insubria è in viaggio per i richiami
Sono 12.000 le persone raggiunte a casa tra Varesotto e Comasco. Sono sei le auto in circolazione oltre al camper

La “carovana” delle vaccinazioni a domicilio di ATS Insubria è al secondo giro. Il responsabile Guido Garzena insieme a sei medici delle Usca e sei autisti, tre di Croce Rossa e tre della Protezione civile, sono sulle strade di Varesotto e Comasco per raggiungere i pazienti fragili allettati che non possono andare nei centri vaccinali.
Tutte le mattine ci si ritrova per recuperare le dosi necessarie, spacchettarle e infialarle: è un momento di raccordo per fare il punto, dividersi fiale e territori. A volte arriva anche qualche medico di medicina generale con la sua borsa frigo per recuperare dosi per i suoi pazienti.
È una giornata lunga, che termina spesso dopo le 20 e che vede le sei vetture vaccinali, insieme al camper, seguire rotte complesse: nella giornata di ieri sono partiti da Laveno Ponte Tresa per scendere poi a Vengono Inferiore, Samarate, Uboldo e Saronno. Il territorio varesino richiede più impegno rispetto a quello comasco perchè si è avuto un apporto minore dalle cooperative.

Sono dodicimila i pazienti raggiunti nelle proprie abitazioni con la prima dose e che, entro la fine di giugno, si vedranno somministrare anche il richiamo. Si entra nelle case delle persone, accolti come ospiti attesi: c’è chi prepara la torta e chi tira fuori il servizio bello per il caffè.
Quel vaccino riaccende la socialità rotta da oltre un anno.
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