Dote Scuola, Astuti (Pd) chiede la riapertura dei termini: “Molti rimasti fuori”
Il consigliere regionale ritiene necessario dare più tempo alle famiglie per organizzarsi e poter partecipare al bando Dote scuola
«Riteniamo necessario dare più tempo alle famiglie per organizzarsi e poter partecipare al bando Dote scuola: Regione riapra i termini», lo chiede il Gruppo regionale del Pd con una lettera indirizzata all’assessore all’Istruzione Sala in cui spiega la situazione che si è venuta a creare.
«Il bando regionale per ottenere la Dote Scuola – Materiale didattico e borse di studio statali, ovvero il contributo che varia da 200 a 500 euro di Regione Lombardia per sostenere le spese per l’acquisto di libri di testo, dotazioni tecnologiche e strumenti per la didattica, si è chiuso alle 12 di martedì 15 giugno 2021 – spiega nel dettaglio il consigliere dem Samuele Astuti –. Facendo nostre le segnalazioni ricevute da parte di sportelli sindacali, istituti scolastici e famiglie, chiediamo di riaprire i termini di partecipazione al bando almeno fino alla fine di giugno e di darne ampia comunicazione».
Secondo Astuti «la modalità di partecipazione, con la richiesta dello Spid, il cui ottenimento ha modalità e tempi tecnici non immediati, le difficoltà delle famiglie a essere supportate nella compilazione sulla piattaforma dedicata, anche a causa delle disposizioni relative alla gestione della pandemia, hanno rallentato e limitato la partecipazione. E questo è un male: è importante che Dote scuola abbia il più ampio numero di beneficiari perché si tratta di una forma di sostegno alle famiglie ancor più utile in tempi di crisi economica, per cui tutti gli aventi diritti devono potervi accedervi».
Ma soprattutto il consigliere Pd fa presente una questione: «Non comprendiamo il perché, ma quest’anno il bando è rimasto aperto per un periodo più limitato, cioè dal 13 maggio al 15 giugno, mentre l’anno scorso è stato in vigore dal 7 aprile al 30 giugno. Dunque, per una serie di motivi, molte famiglie non sono riuscite a presentare la domanda per tempo e alcune di queste ce lo hanno segnalato. Ci auguriamo che Regione Lombardia ascolti il nostro appello, che è quello dei cittadini lombardi, e riapra i termini».
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