2 agosto 1980: 41 anni fa la strage di Bologna
Ottantacinque morti e 200 feriti per l'esplosione che alle 10:25 di 41 anni fa devastò la stazione di Bologna

Ottantacinque morti, 200 feriti per l’ordigno che 41 anni fa, il 2 agosto del 1980 esplose alla stazione di Bologna: alle 10:25, nella sala d’aspetto di seconda classe della stazione affollata di turisti e di persone in partenza o di ritorno dalle vacanze, un ordigno a tempo, contenuto in una valigia abbandonata, venne fatto esplodere e causò il crollo dell’ala Ovest dell’edificio.
Esecutori materiali della strage sono stati individuati dalla magistratura alcuni militanti di estrema destra, appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari, tra cui Valerio Fioravanti, Francesca Mambro. Ancora in corso il processo sui mandanti che si celebra in Corte d’assise a Bologna.
Diverse le iniziative per ricordare la strage che si terranno nella mattinata di lunedì 2 agosto a Bologna.
Questa mattina il presidente del Parlamento europeo David Sassoli ha postato sul suo profilo facebook questo messaggio:
Il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, alla vigilia dell’anniversario ha affermato che: “Gli anni passano, non certo il dolore e il bisogno di piena verità. Dolore per le 85 vite spezzate, per i 200 feriti. Per chi è sopravvissuto e porta dentro di sé ferite insanabili. Il dolore dei familiari e degli amici, che hanno perso i loro cari in modo inumano. Quello di una comunità intera e delle sue istituzioni, che insieme non si arrenderanno mai, fino a quando non si arriverà a fare completa luce sulle responsabilità, su chi volle la strage, percorso nel quale oggi si hanno nuove speranze grazie al processo ai mandanti in corso alla Corte d’Assise a Bologna”.
“Gli elementi che stanno emergendo nel processo, in cui la Regione Emilia-Romagna è parte civile, possono davvero rappresentare un passo avanti decisivo. E se ci si è potuti arrivare- prosegue-, lo dobbiamo all’incessante lavoro dell’Associazione dei familiari delle vittime, a partire da quello sugli atti e i documenti processuali, alla cui digitalizzazione abbiamo contribuito come Regione. Ai familiari delle vittime ribadiamo che siamo stati e che continueremo ad essere accanto a loro sempre, in questo lungo cammino. Se la ricerca della verità non è mai venuta meno in questi lunghi anni, dobbiamo ringraziare innanzitutto loro, che non hanno mai smesso di fare Memoria e di incalzare i Governi e le autorità, dando ogni volta una lezione di civismo e partecipazione. A nome di tutta la comunità regionale abbraccio loro e il presidente Paolo Bolognesi, e rinnovo il suo appello all’Esecutivo nazionale perché venga garantita ogni misura organizzativa e di rafforzamento della magistratura inquirente, per permettere alla Procura Generale di Bologna proseguire le indagini in corso e seguire fattivamente i processi fino alla loro conclusione”.
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