Gli effetti dell’amianto sull’uomo e sull’ambiente
Incorruttibile e inestinguibile l’amianto, per queste caratteristiche che lo contraddistinguono, si è diffuso in maniera capillare all’interno del settore delle costruzioni

Incorruttibile, come espresso dalla parola greca “amiantos” da cui deriva, e inestinguibile, come manifestato dall’altro suo sinonimo ellenico “asbestos”; l’amianto, per queste caratteristiche che lo contraddistinguono, si è diffuso in maniera capillare all’interno del settore delle costruzioni. Le fibre flessibili e leggere, composte da minerali che non hanno odore e sapore, sono resistenti al calore e alle sostanze chimiche, tant’è che l’amianto è stato sfruttato praticamente ovunque. Col passare del tempo però si è rivelato un materiale deperibile, capace di rilasciare nell’ambiente fibre nocive sia per l’uomo che per l’ambiente, soprattutto se friabile perché in grado di disgregarsi con la sola pressione delle dita. Anche l’amianto compatto, miscelato a cemento o ad altre sostanze che conferiscono durezza, può essere pericoloso se deteriorato da eventi meteorologici o a seguito di specifici interventi. Per queste ragioni, la legge ha messo in atto una normativa in merito al trattamento amianto, così da scongiurarne la diffusione e tutelare al contempo l’ambiente e l’uomo dai suoi effetti.
L’amianto e la salute dell’uomo
L’esposizione all’amianto può avvenire principalmente per ingestione o per inalazione, mentre una quantità molto ridotta di fibre può penetrare attraverso la pelle.
Per quanto riguarda il primo caso, non è ancora chiaro quali siano le conseguenze per l’incolumità dell’uomo, anche se alcuni studi hanno mostrato come alcuni soggetti, dopo aver assunto acqua potabile contaminata, morissero per tumore all’esofago, allo stomaco e all’intestino. La quasi totalità delle fibre ingerite viene eliminata in pochi giorni tramite le feci, ma alcune possono attaccare l’apparato gastro-intestinale o finire nel sangue, ed ecco spiegate le ripercussioni spiegate poc’anzi.
I rischi maggiori sono dovuti tuttavia alla presenza delle fibre nell’aria che, una volta inalate, vanno a occupare le vie aeree e le cellule polmonari, restandovi anche per anni o per tutta la vita, provocando malattie incurabili e mortali.
Una di queste è l’asbestosi, che appare una quindicina d’anni dopo la prima esposizione all’amianto e colpisce in prevalenza le persone che sono venuti a contatto con esso sul luogo di lavoro. È una malattia che provoca la formazione di un tessuto fibroso nei polmoni e nella membrana che li circonda, rendendo difficoltosa la respirazione. Il mesotelioma è invece un tumore che colpisce la membrana che riveste i polmoni o altri organi interni, e si palesa a trent’anni di distanza dall’inizio dell’esposizione, anche in presenza di bassi livelli di amianto.
L’azione dell’amianto sull’ambiente
Oltre all’uomo, subiscono gli effetti dell’asbesto anche animali e vegetali, se frequentano o vengono a contatto a lungo con ambienti in cui è presente la polvere di amianto, come gli stabilimenti di lavorazione. I danni provocati sono simili a quelli dell’uomo, soprattutto per quanto riguarda i cani, più studiati rispetto ad altri esseri viventi, i quali mostravano problemi respiratori o sviluppavano malattie come il mesotelioma. L’unica differenza sta nel tempo di latenza, dato che una persona può contrarre problemi fino cinquant’anni dopo il primo contatto, mentre un cane fino a massimo otto anni dopo. Questo perché il metabolismo delle varie specie e la durata media della loro vita giocano un ruolo importante.
L’amianto condiziona anche l’ambiente in generale, inquinando corsi e pozze d’acqua, facendo morire la fauna e alterando la flora presente in essi. Studi su alcune alghe hanno mostrato come le fibre di amianto cadute in acqua influiscano sulla formazione delle strutture intracellulari, compromettendo la stabilità dell’intera pianta.
Rimozione e bonifica amianto: una pratica obbligatoria
L’aspetto ambientale è stato sempre lasciato in secondo piano rispetto all’impatto sulla salute umana, basti ricordare che si è iniziato a parlare di rimozione amianto a seguito della causa civile contro Eternit, azienda che lavorava prodotti contenenti asbesto, i cui dipendenti e residenti limitrofi allo stabilimento hanno accusato danni permanenti o sono morti a causa del contatto diretto o indiretto con esso, generati dall’usura dei tetti o di altri elementi. Già negli anni precedenti alcune ricerche avevano mostrato come l’amianto provocasse gravi forme di cancro, eppure fino al 1986 Eternit continuò a operare. Dopo una serie di proteste e manifestazioni si giunse alla prima legge che mise al bando l’uso dell’amianto, la 257/92, a cui seguirono dei decreti attuativi per definire le procedure volte a bonificare le aree contaminate e valutarne i rischi. La sensibilità acquisita rispetto alla questione amianto ha reso sempre meno procrastinabili gli interventi per tutelare la salute pubblica contro i suoi effetti nocivi: ad esempio la rimozione dell’amianto in Lombardia, che è una delle regioni italiane più virtuose dal punto di vista ambientale, viene posta in primo piano, tant’è che la Regione è stata tra le prime ad emettere bandi per fare domanda, da parte degli enti locali proprietari di edifici contenenti amianto, per ricevere sostegno finanziario così da eliminarlo. Nel 2019-2020 Arpa Lombardia aveva inoltre ricevuto un finanziamento per aggiornare la mappatura relativa alle coperture in cemento-amianto presenti in Lombardia, così da capire quante sono quelle ancora presenti sul territorio e quali potrebbero essere le tempistiche di rimozione.
Nel 2019 in Lombardia i cantieri di bonifica in corso erano 3.476, e gli interventi di bonifica di amianto compatto e friabile, rispettivamente 10.298 e 636.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
PaoloFilterfree su Vannacci a Varese, sala gremita per il suo attacco frontale: “Von der Leyen? Sembra viva”
Castegnatese ora Insu su Raid vandalico nella tensostruttura di Castronno: rubati i palloni e divelti gli estintori
Bruno Paolillo su Varese e la crisi del commercio: interviene anche Paolo Ambrosetti tra dati allarmanti e la replica del Comune
GrandeFratello su Arrivano i treni Varese-Milano Centrale. Ma solo per due giorni
Massimo Macchi su Tarip, le prime fatture fanno discutere. Coinger: "Una rivoluzione culturale"
PaGi su Si è ribaltato un altro grosso tir, traffico in tilt tra Somma Lombardo e Malpensa lungo la via Giusti
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.