Tra partiti e liste civiche: gli “incastri” per la nuova giunta Cassani a Gallarate

L'accordo a Gallarate è rinviato a dopo il ballottaggio a Varese e Caronno Pertusella. Intanto si muovono le pedine: ecco possibili scenari

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Chi ci sarà nella giunta di Gallarate guidata dal rieletto sindaco Andrea Cassani?
La definizione della squadra è attesa dopo il voto di ballottaggio a Varese: dall’esito nel capoluogo, infatti, dipendono gli assetti complessivi del centrodestra a livello provinciale. «Non vogliamo creare tensioni nella coalizione» ha spiegato Cassani, rimandando appunto ad un accordo complessivo. Ovviamente il numero di posti di potere a disposizione dipende anche dall’esito del voto a Varese: se vincerà Davide Galimberti non ci saranno posti a Varese, se invece vince Matteo Bianchi si aggiungeranno altre caselle nel computo provinciale per il centrodestra.

Già settimana scorsa si facevano ipotesi sull’assetto di giunta.
Ad adottare i criteri generali indicati da Cassani (un assessore ogni due consiglieri eletti) e ad arrotondare per difetto, la squadra avrebbe dovuto comprendere due consiglieri della Lega sulla base di cinque consiglieri eletti, due della civica Cassani Sindaco sulla base di quattro consiglieri, uno di Fratelli d’Italia che ha tre consiglieri e uno di Forza Italia, che ne ha due.

Si sarebbe arrivati a quota sei: sarebbe rimasto un settimo posto da assessore, a cui va aggiunto il posto da presidente del consiglio comunale.

In realtà da questo assetto teorico si ipotizza di passare ad un altro assetto: la Lega (primo partito) salirebbe a tre assessori, sostanzialmente già individuati in Claudia Mazzetti, Sandro Rech e Andrea Zibetti.
La civica farebbe un passo indietro, con un solo nome, quello di Chiara Allai, uno dei due – insieme a Mazzetti – che Cassani ha indicato come sicuri. Non ci sarebbe invece Stefano Robiati, l’unico degli assessori senza partito nominati nel 2018 ad essersi ricandidato (che noi avevamo ipotizzato come secondo nome in quota lista Cassani Sindaco, perché con esperienza in giunta e competenze specifiche).

Longobardi “blinda” il suo posto in Forza Italia

Forza Italia entrerebbe in giunta con Rocco Longobardi, forte personale ampio successo che lo colloca al primo posto dei più votati tra gli azzurri: all’indomani del voto era una ipotesi probabile, adesso è più certa, anche perché lo stesso Longobardi ha preso la tessera del partito. Archiviato il civismo che fu dei 9.9 e con cui si è presentato alle elezioni, Longobardi avrebbe a questo punto le carte in regola per rappresentare il partito in giunta (evitando possibili resistenze interne agli azzurri sulla nomina). Ovviamente Longobardi sarebbe in pole position per la delega del commercio.

Fratelli d’Italia e Centro Popolare

A questo punto – se Cassani Sindaco entrasse in giunta con una sola assessora –  rimarrebbero due nomi, a cui va aggiunto appunto (da non dimenticare) il posto del presidente del consiglio comunale. In queste tre caselle si assicurerebbe la rappresentanza in giunta a Centro Popolare e Fratelli d’Italia, le ultime due forze politiche nel perimetro del centrodestra di Cassani.

In che posizioni? Fratelli d’Italia di suo aspirerebbe ad avere almeno due posti, perché a fronte del risultato elettorale deve rivendicare più peso politico, fare un passo in avanti rispetto alla precedente giunta, in cui esprimeva un assessore che era anche vicesindaco. A quetso punto potrebbe confermare Francesca Caruso in giunta (dando così così anche il necessario contributo alla quota rosa), mentre alla presidenza del Consiglio potrebbe andare Giuseppe De Bernardi Martignoni, uomo di lungo corso, che verrebbe anche “anestetizzato” un po’ dovendo stare in una posizione istituzionale super partes. A questo punto il settimo posto in giunta andrebbe a Donato Lozito per Centro Popolare, cui a questo giro è precluso il posto di presidente del consiglio (non essendo entrato nell’assemblea civica): la lista centrista avrebbe una rappresentanza pur avendo ottenuto solo un consigliere.

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L’accordo provinciale

Tutte le caselle occupate e tutti i partiti rappresentati? Se così fosse, salvo il passo indietro di Cassani Sindaco, gli equilibri ci starebbero tutti.
Attenzione, però: come si diceva in apertura gli equilibri non sono solo quelli gallaratesi, ma anche quelli del centrodestra provinciale.
Un esempio? A Varese, in caso di vittoria di Bianchi, si parla di una possibile carica di vicesindaco Daniela Guffanti vicesindaco a Varese. Terza dei più votati della lista liberale pro Bianchi, Guffanti è in quota Noi per l’Italia, il partito dei moderati che fa parte (a Gallarate) di Centro Popolare. Ora: se i centristi avessero un posto rilevante a Varese, dovrebbero fare un passo indietro a Gallarate. Così almeno si ragiona in alcune segreterie dei partiti.

Il quadro provinciale completo si avrà il 18 ottobre sera, dopo i ballottaggi a Varese e a Caronno Pertusella. Cassani ha tempo fino al 25 ottobre per convocare il consiglio comunale, quindi c’è margine di alcuni giorni per “chiudere” l’accordo.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 12 Ottobre 2021
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