Gita nelle langhe a Costigliole d’Asti e Santo Stefano Belbo con la Pro Loco di Taino
Sabato 20 novembre viaggio in giornata nell’astigiano e nel paese natale di Cesare Pavese. Tra distillerie, castelli e il verde piemontese

(Foto Wikipedia – Veduta di Costigliole D’Asti – ph. Faberh)
Distillerie, vini, castelli e il verde piemontese. Dopo la giornata ecologica di ottobre la Nuova Pro Loco di Taino propone la sua prima escursione organizzata, una gita giornaliera nelle Langhe prevista per sabato 20 novembre.
Un’occasione per scoprire le bellezze dell’astigiano e del cuneense tra Costigliole d’Asti e a Santo Stefano Belbo, quest’ultima città natale del Cesare Pavese, una delle più grandi e importanti penne del Novecento Italiano.
Come spiegato dall’associazione tainese, le iscrizioni sono disponibili nella tabaccheria di Crusco Anna e Betty e alla Lavanderia Oceano entro il 15 novembre (la quota di partecipazione è fissata a 50 euro), con la gita che verrà effettuato solo in caso di raggiungimento di 42 partecipanti.
Il programma della giornata prevede, prima del rientro per le 19, tanti momenti dedicati a chi ama i sapori della terra e i suoi colori, ancora più belli nella caratteristica cornice del variopinto autunno novembrino.
Gite nelle Langhe Pro Loco Taino, il programma di sabato 20 novembre
Il giorno della gita il ritrovo sarà alle 8 in Piazza Pajetta, ovvero la Piazza del municipio. La prima tappa sarà a Costigliole d’Asti, dove si terrà la visita con degustazione alla Distilleria Beccaris di Boglietto, con successiva visita nel centro storico del paese e al castello del XIII secolo, se il Comune di Costigliole lo consentirà.
Si proseguirà poi per Santo Stefano Belbo per un tipico pranzo piemontese all’Azienda Agricola Giacinto Gallino (con la possibilità di acquisto di ottimi vini prodotti dall’azienda) a base di salumi misti, frittatine ripiene di fontina e prosciutto, bussata di fassona per antipasto, tajarin di verdure e formaggi come primo e l’arrosto della vena di vitella come piatto forte. Dulcis in fundo, è proprio il caso di dirlo, uno squisito bonet bianco all’amaretto del Sassello.
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