Quando le criptovalute non riguardano solo il trading

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Parlare di criptovalute equivale a parlare della moneta del futuro. Tuttavia, come è ovvio, non tutte manterranno lo stesso valore e non tutte avranno vita lunga. Quello che spesso non si considera è che parlare di valuta virtuale non implica necessariamente parlare di trading, poiché si toccano ormai molti settori trasversali che interessano, di fatto, tutto il globo.

Criptovalute in chiave verde e pacifista

Al di là di tutti gli accorgimenti e le precauzioni che si legano al mondo delle criptovalute, vanno tenute a mente diverse chiavi di lettura del fenomeno in questione, perché non si vuole fare riferimento alla valuta virtuale nella sola ottica del trading online. In questi casi, è meglio operare su broker certificati come TradoCenter e farsi un’idea chiara e precisa delle variabili che entrano in gioco in fatto di trading, pur restando consapevoli che bitcoin e criptovalute valgono più delle operazioni di trading in cui possono essere investiti.

Quella dei bitcoin, nello specifico, è ben più che una moda, ma viene vista anche come una risorsa da sfruttare per poter vivere pienamente il proprio territorio ed entrare in più stretta sinergia con l’ambiente. La stima è quella di impiegare i prossimi trenta o quarant’anni per la creazione di un sistema finanziario basato sulle criptovalute, che si configurano come risorsa fondamentale per una nuova economia rinnovabile e sostenibile.

L’impatto energetico di un’economia fondata sui bitcoin e le criptovalute più in generale è estremamente ridotto proprio perché il mining di criptocurrency si basa proprio sul consumo di energia, che è più vantaggioso ridurre, in nome dell’efficienza e del risparmio. Il circolo che si prospetta è dunque virtuoso: la tendenza dei miner di bitcoin a massimizzare i ricavi riducendo le spese in energia, infatti, può portarli a valorizzare quelle fonti di energia che solitamente sono poco sfruttate dal consumatore (in un’ottica di riduzione degli sprechi e valorizzazione delle efficienze).

Una moneta mondiale come quella del bitcoin, andando inoltre incontro a un ritmo diverso di svalutazione, potrebbe infine incentivare il risparmio e gli investimenti, piuttosto che supportare le logiche di consumo che provocano indebitamento e conflitti nazionali e globali su più larga scala.

Le valute virtuali sui social network

Una novità non indifferente arriva dal mondo dei social network: Twitter sta aprendo una divisione interamente dedicata alle criptovalute, dal nome Twitter Crypto. L’interesse per le blockchain porterà questa divisione a elaborare strategie volte all’integrazione delle criptovalute nel sistema dei social: queste valute sono intese in primo luogo come mezzo di pagamento per i creatori, ma non solo, poiché nelle intenzioni del CTO di Twitter, Parag Agrawal, saranno un utilissimo strumento per incrementare i guadagni e gli introiti per i lavoratori connessi al settore.

L’utilizzo di criptovalute forti, inoltre, sembra finalizzato anche alla decentralizzazione di app per gestire i beni e le stesse valute. Il tutto sembra coerente con la visione del CEO di Twitter e Square, ossia Jack Dorsey, che sembra intenzionato a investire, con entrambe le società, in tecnologie innovative per portafogli hardware interamente destinati ai bitcoin.

La criptovaluta per la realtà virtuale

Un solido legame sembra instaurarsi tra Facebook – dopo l’annuncio di Zuckerberg circa il metaverso, su Facebook Connect – e la valuta interna a questo stesso universo di Decentraland, il Mana. Cambiando metaverso, e spostandosi su Sandbox, invece, emerge un’altra valuta virtuale, la Sand. In entrambi i casi, si aprono le porte di universi in cui è possibile comprare terreni, oggetti ed esperienze, con lo scopo non soltanto di vivere una vita diversa, ma anche di guadagnare qualcosa.

Restando in tema di realtà virtuali, con saldi legami economici e non solo con il mondo reale, vale anche il riferimento alla valuta TVK del Terra Virtua Kolect, forse meno noto, ma ricco di partnership interessanti che renderanno questo universo digitale tanto allettante quanto quello fisico. Epik Prime, invece, sembra più orientata sul settore video ludico: così, la sua moneta digitale EPIK ha ancora una circolazione piuttosto limitata e settoriale.

La diffusione delle criptovalute nel mondo

Al di là degli impieghi sui social e sulle principali piattaforme di realtà virtuale e metaversi, l’utilizzo della criptovaluta sembra destinato a diffondersi enormemente anche nelle realtà quotidiane, siano esse personali o aziendali. In questo senso, l’uso della valuta virtuale si dimostra estremamente promettente per tutte le economie, dalle più forti (gli Stati Uniti sono all’ottavo posto tra i Paesi che più utilizzano criptovalute) a quelle in via di sviluppo (Togo, Colombia e Afghanistan rientrano tra i venti Paesi con maggiore utilizzo di valuta virtuale).

L’utilizzo globale di bitcoin e altre valute virtuali è cresciuto enormemente nell’ìultimo anno, sfiorando percentuali dell’880%. A discapito di questo trend di crescita, Cina e Stati Uniti stanno perdendo posti in classifica, mentre emerge l’avanguardia di Vietnam, India e Pakistan, che si confermano i tre Paesi che più sfruttano valuta virtuale.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Novembre 2021
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