La guerra in Ucraina preoccupa le banche. Il messaggio di Bper

La banca ha scritto ai propri clienti: "In questi momenti è particolarmente importante agire con cautela"

cambio Ubi-Bper

La guerra in corso tra Russia e Ucraina farà sentire sempre di più i suoi effetti sull’economia globale, a cominciare dalla volatilità e dall’incertezza che in questa fase stanno dominando i mercati internazionali. Una situazione che preoccupa molto le banche che non possono prevedere scenari futuri.

Bper, terza banca del Paese con una forte presenza in provincia di Varese, ha scritto ai propri clienti, spiegando in modo chiaro la situazione di crisi internazionale e il contesto in cui gli istituti di credito si trovano a operare. Un messaggio importante che invita i risparmiatori ad agire con cautela.

Scrive Bper: « Gentile Cliente, nelle ultime settimane abbiamo assistito ad una escalation di eventi che alla fine ha portato all’invasione delle truppe russe dell’Ucraina. La complessità dello scenario geopolitico, le immagini della sofferenza delle popolazioni locali, le possibili implicazioni sull’economia globale, rendono la crisi non confinata in Ucraina ma proiettata in una dimensione internazionale, rendendo difficile prevedere degli scenari futuri in un contesto in cui la volatilità e l’incertezza restano i fattori dominanti.

La diplomazia non è riuscita ad evitare l’entrata delle truppe russe in Ucraina, ma tutto il mondo si è attivato per cercare di limitarne gli effetti. I paesi occidentali hanno approvato una serie di misure restrittive nei confronti di Mosca che si sono intensificate con il passare dei giorni fino alla decisione dell’esclusione selettiva della Russia dai sistemi di pagamento internazionali (SWIFT) ed al blocco degli asset detenuti dalla Banca Centrale Russa. La risposta da parte di Mosca non si è fatta attendere con la decisione annunciata domenica di mettere in stato di preallerta l’arsenale nucleare del paese.

I negoziati sono l’unica soluzione; mentre scriviamo è iniziato il dialogo che comunque non si esaurirà certamente in un giorno. L’ipotesi centrale potrebbe essere rappresentata dalla definizione di uno Stato neutrale/cuscinetto, allontanando la Nato dal confine russo, ma tante sono le variabili che possono influire sul buon esito delle trattative per un’uscita dalla crisi.
L’attacco all’Ucraina ha colto di sorpresa i mercati, determinando la discesa delle borse, il crollo del rublo e una forte impennata dei prezzi delle materie prime, in particolare petrolio e gas naturale. La situazione è in continua evoluzione e, come già avvenuto al tempo dell’insorgere della pandemia, ogni notizia può cambiare in un senso o nell’altro l’impatto del conflitto sugli scenari economici e finanziari mondiali.

Va considerato che la crisi in Ucraina è giunta in un momento di ribasso dei mercati da inizio anno, a seguito delle tensioni inflattive e delle conseguenti decisioni delle autorità monetarie di rialzo dei tassi di interesse. E’ ragionevole attendersi un periodo di alta volatilità degli indici di borsa che potrebbe essere superato anche rapidamente, come già successo in altre fasi di ribasso, ove la crisi rientri e il sistema delle sanzioni imposte alla Russia e il forte aumento dei prezzi delle materie prime non comprometta la crescita economica globale. Se ciò non avverrà, le tensioni sui mercati energetici allungheranno il sentiero di rientro della inflazione, portando le autorità monetarie ad interventi meno drastici di rialzo dei tassi di interesse.

In questi momenti è particolarmente importante agire con cautela, continuando ad essere disciplinati nell’affrontare le proprie decisioni economiche e finanziarie su obiettivi di medio-lungo termine, evitando scelte dettate dalle emozioni e con il supporto del proprio consulente di riferimento.

I nostri professionisti seguono costantemente le dinamiche dei mercati, operando con un’attenta diversificazione dei rischi di portafoglio, elemento importante nel gestire le fasi di maggiore volatilità. Nel servizio di Gestione di Portafogli siamo intervenuti nelle scorse settimane a parziale riduzione del rischio, selezionando titoli legati all’inflazione e prendendo posizione su settori azionari più legati alle materie prime o mercati geografici meno dipendenti dalla Russia, come UK.

Monitoriamo nel continuo l’evolversi della situazione e siamo pronti a condividere eventuali esigenze specifiche.»

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Marzo 2022
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