Lombardia maglia nera per i morti sul lavoro. In 6 mesi create 11mila imprese edìli
Il consigliere Samuele Astuti (Pd) chiede alla Regione di introdurre negli appalti l’obbligo per le imprese edili di applicare il contratto nazionale e di assumere personale addetto ai controlli

«L’indagine della Cgil che evidenzia che la Lombardia è stata la regione più colpita dagli incidenti sul lavoro nel 2021, con il 24% delle vittime del Paese, ci deve far riflettere: noi abbiamo fatto più proposte alla Giunta regionale, ma vanno applicate, bisogna assolutamente intervenire». Questo il commento del consigliere regionale Samuele Astuti , alle notizie riportate dal libro “Insicuri da morire – Le vittime sul lavoro nel mondo”.
«Per quanto riguarda la Lombardia, bisogna sottolineare che nei primi 2 mesi dell’anno gli incidenti sul lavoro mortali sono stati 24, 10 in più rispetto al 2021 – prosegue Astuti –. Come Gruppo regionale del Pd abbiamo proposto alla Giunta regionale una risoluzione in cui chiediamo che la Regione introduca negli appalti l’obbligo per le imprese edili di applicare il contratto nazionale, a tutela nella sicurezza nei cantieri».
Il motivo è molto semplice, spiega il consigliere dem: «Il superbonus ha portato, nel secondo semestre del 2021, alla creazione di 64 nuove imprese edili al giorno, per un totale di 11.600 imprese a fine dicembre. Di conseguenza, fra l’aumento del numero delle imprese, non sempre in possesso della necessaria esperienza, e l’esigenza di procedere in fretta, vista la grande richiesta di interventi, sono significativamente diminuite le misure di sicurezza ed è aumentato il rischio di incidenti sul lavoro, purtroppo puntualmente registrato dai numeri diffusi».
Per questo il Pd aveva anche portato al voto del consiglio una mozione urgente, approvata all’unanimità, che impegna la Giunta ad assumere il personale addetto ai controlli nelle Ats lombarde. «Questo – conclude Astut i- per recuperare la riduzione del 40% registrata negli ultimi anni. Bisogna rafforzare il numero degli addetti per poter verificare che in tutte le attività produttive il rispetto per il lavoratore e la sua vita sia una priorità».
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