La chiesa di Villa a Castiglione ritrova lo splendore del Quattrocento

La chiesa è la summa del sogno rinascimentale che riplasmò il borgo. "Utopia di una rinascita" è il titolo dell'incontro con cui sarà presentato l'intervento appena concluso

castiglione olona

Mercoledì 27 aprile (ore 20.45) una serata con un ospite d’eccezione sarà occasione per festeggiare la fine dell’intervento che ha riqualificato le superfici esterne della Chiesa di Villa e del suo campanile e, con esse, ha ridato nuovo nitore al cuore di Castiglione Olona. L’evento si inserisce nell’ambito del Sesto Centenario della Collegiata perché la fondazione della Collegiata fu perno di trasformazione dell’intero borgo.

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La chiesa di Villa a Castiglione Olona 4 di 9

La Chiesa di Villa, tempio a pianta centrale che negli anni Trenta del Quattrocento, portò in Lombardia le novità architettoniche del primo Rinascimento fiorentino: è al centro non solo dell’abitato storico, perché collocata nella sua piazza principale, ma è anche nucleo essenziale del progetto ideale che riplasmò Castiglione Olona in senso umanistico-cristiano, grazie al cardinale Branda Castiglioni.

Relatore della conferenza, dal titolo La Chiesa di Villa: l’ “utopia” della rinascita, sarà padre Andrea Dall’Asta.

Il suo contributo riguarderà la chiesa del Corpus Domini, nota appunto come Chiesa di Villa, che è esempio straordinario di architettura alla “toscana”, sorta nella prima metà del XV secolo e concepita secondo un preciso programma simbolico che trae le sue origini dal mondo classico.
«Se il Rinascimento italiano pensa la città ideale secondo un nuovo modo di “abitare” il mondo, la chiesa di Villa, nella perfezione geometrica dei suoi spazi, parla delle modalità con le quali Dio entra nella nostra storia e invita a rigenerarci, a convertirci, perché possiamo riconoscere la vera Bellezza» dice padre Dall’Asta presenta l’intervento che terrà in questa serata esclusiva.

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Padre Andrea Dall’Asta, architetto e sacerdote gesuita, dal 2002 è direttore della Galleria San Fedele di Milano. Nel 2004 ha ripristinato il Premio San Fedele per giovani artisti. Nel 2014 ha fondato il Museo San Fedele. Itinerari di arte e fede, in cui intreccia un dialogo tra arte antica e arte contemporanea. La sua attenzione è rivolta sia al rapporto tra arte, liturgia e architettura sia a tematiche al confine tra teologia ed estetica. Consulente scientifico della Raccolta Lercaro di Bologna, che ha diretto dal 2008 al 2019, ha fatto parte del comitato scientifico del Padiglione del Vaticano per la Biennale di Venezia (2013) ed è stato co-curatore della sezione Disegnare il sacro, alla Biennale di Architettura di Venezia (2014).
Membro della Commissione per l’Arte sacra e i beni culturali dell’Arcidiocesi di Milano, è docente alla Pontificia Facoltà teologica dell’Italia Meridionale a Napoli. Scrive sul quotidiano Avvenire e su Civiltà Cattolica; ha pubblicato numerosi libri per Skira, San Paolo Edizioni, Ancora, Silvana Editoriale, Edizioni Messaggero.

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Interverrà alla serata anche l’arch. Matteo Scaltritti (Semarchitettura) che, con l’arch. Lorena Bauce, ha firmato il progetto di riqualificazione esterna della Chiesa, condotto dalla Parrocchia Beata Vergine del Rosario, in stretta connessione con l’arch. Roberto Nessi della Soprintendenza competente e l’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Milano. I lavori sono stati eseguiti dalla ditta ICSA del restauratore Bruno Giacomelli.

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L’arch. Scaltritti così descrive il “dietro le quinte” di un intervento che ha raccolto gli apprezzamenti di castiglionesi e turisti: «L’intervento manutentivo ha dato nuova dignità alle superfici intonacate della chiesa, del campanile e della sagrestia, grazie a una velatura a calce, eseguita dopo aver agito su: depositi superficiali diffusi; fenomeni di alterazione in zone della fascia inferiore; rappezzi in corrispondenza dei fori dei ponteggi di restauri precedenti; discontinuità della planarità delle pareti, causa di depositi di sporco. È stato pulito il portale in pietra della sagrestia e sono state verificate tutte le parti in arenaria che scandiscono i prospetti dell’edificio, nonché gli apparati scultorei; interventi localizzati di consolidamento su elementi lapidei hanno messo in sicurezza situazioni di fragilità».

«La Chiesa di Villa è parte integrante del Museo della Collegiata ed è sempre al centro dell’azione di tutela e valorizzazione della Parrocchia», aggiunge l’arciprete don Ambrogio Cortesi.
«L’intervento recentemente realizzato ha restituito una vista più accogliente e armonica a tutta la piazza nel cuore del borgo. Riceviamo molto favorevolmente anche l’intenzione del Comune di migliorare e curare l’area di accesso alla chiesa stessa, di pubblica proprietà, nell’ambito del rinnovamento del borgo promosso in questi mesi».

Il Sesto Centenario della Collegiata sta infatti coniugando intensi lavori di restauro ed azioni di comunicazione del patrimonio d’arte: la serata con p. Dall’Asta si inserisce nel solco delle attività di divulgazione. Attraverso l’intervento di uno studioso di altissimo profilo e noto per la sua capacità di comunicare al grande pubblico: saremo introdotti con grande chiarezza a comprendere il senso di questa mirabile architettura che il Cardinal Branda Castiglioni volle al centro della sua “Città ideale”.

Dopo la lunga pausa dovuta alla pandemia e alla necessità di distanziamento che ha privilegiato la grande chiesa parrocchiale quale sede delle celebrazioni liturgiche, giovedì 28 aprile alle ore 8.30 sarà nuovamente celebrata la Santa Messa in Chiesa di Villa.
Da maggio in Chiesa di Villa continuerà settimanalmente la celebrazione della Messa alle ore 8.30, seguita dall’Adorazione Eucaristica fino alle ore 9.30 ogni giovedì.
La Chiesa di Villa è aperta tutti i giorni, a ingresso libero, dalle 9.00 alle 18.00.

Mercoledì 27 aprile
ore 20.45
La Chiesa di Villa: l’ “utopia” della rinascita
Relatore: padre Andrea Dall’Asta
Chiesa di Villa (Piazza Garibaldi, Castiglione Olona)

Ingresso libero, senza prenotazione, fino a capienza dei posti.

Attenzione: lavori di miglioramento della viabilità provocano cambiamenti temporanei all’accessibilità del borgo. Si consiglia di lasciare l’auto in zona Castello del Monteruzzo (Via Marconi 6) e di scendere quindi in centro storico a piedi da Via Roma (5 minuti).

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 19 Aprile 2022
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