David Bowie diventa Ziggy Stardust
Durerà poco ma sarà un personaggio famoso in tutto il mondo

E nel 1972 Bowie diventò una superstar mondiale. Questo disco è un concept album che stranamente non fu composto come tale: addirittura alcuni pezzi erano stati composti per Hunky Dory. Comunque è costruito su un alter ego del cantante (ricordate Sgt. Pepper?) che viene mandato sulla Terra per salvarla dall’Apocalisse: avrà molto successo ma finirà preda del proprio ego per morire alla fine sul palco. Il personaggio è ben studiato: androgino e bisessuale, si inserisce bene in quella vena Glam con tutine e paillettes che avevamo visto inaugurare da Marc Bolan. Ma la musica era meno semplice dei T.Rex: Rick Wakeman col suo piano non c’era più, e si passava ad un solido rock chitarristico basato sulla chitarra di Mick Ronson, per certi versi un ritorno verso il terzo album. Last but not least la copertina che fu assolutamente iconica tanto che il sito dello shooting è tuttora meta per i fans sebbene sia scomparsa l’insegna K.West, che era di una pellicceria che si lamentò perché i suoi clienti non avevano nulla a che fare con quel mondo. E come nella finzione, anche nella realtà il personaggio morì (simbolicamente): dopo un anno e mezzo, Bowie annunciò durante l’ultimo concerto del tour che non avrebbe più suonato. Fu frainteso ma si riferiva a Ziggy.
Curiosità: come tributo, nel 2015 fu dato il suo nome ad una farfalla dai colori molto glamour scoperta in Camerun. Ovviamente, seguendo le regole della zoologia, andava latinizzato e Ziggy Stardust si trasformò in Sigiussidorum!
La Rubrica 50 anni fa la musica
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