Cosa sono protesto e cancellazione

La nuova condizione che è stata studiata per le persone insolventi o che non tengono fede al prestito che richiedono, presso banche e compagnie assicurative, porta tanti utenti ad essere dichiarati “cattivi pagatori”

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La nuova condizione che è stata studiata per le persone insolventi o che non tengono fede al prestito che richiedono, presso banche e compagnie assicurative, porta tanti utenti ad essere dichiarati “cattivi pagatori”. All’interno di questi enti finanziari troviamo dei programmi di consultazione che sono chiamati Crif e Cai. Si tratta di “storici” dove si inseriscono i dati dei cattivi pagatori.

Purtroppo ciò limita poi le possibilità, ai cittadini, di poter avere poi ulteriori finanziamenti e altri servizi che sono importantissimi per chi ha bisogno di avere immediatamente del denaro contante. Dunque è importante che si sappia a cosa si va incontro e poi quello che si deve fare per provvedere ad una cancellazione.

La segnalazione è diversa dal protesto vero e proprio. Il primo è un ammonimento che avviene perfino quando ci sono dei problemi di ritardo dei pagamenti. In questo caso è necessario avere un proprio avvocato che segua poi tutta la procedura o possa sapere se è possibile fare la revoca. Una volta fatta la revoca, nel giro di 48 ore si torna ad essere totalmente cancellati da cattivo pagatore.

Quando si parla di protesti la situazione cambia perché ci sono dei comportamenti pessimi tenuti dal cittadino che ha danneggiato l’ente finanziario che ha provveduto all’erogazione del denaro.

Cos’è e come avviene il protesto?

Esattamente cos’è il protesto? Tale procedura avviene quando un utente chiede un prestito, non lo paga e iniziano le procedure amministrative per il risarcimento del denaro. Praticamente si va ad avere una serie di aumenti del dovuto a causa di denaro che non è stato restituito.

Il protesto avviene perfino per delle multe non pagate oppure altre tasse che sono rimaste insolute. Ci sono quindi diversi problemi che nascono per il recupero del credito, ma la prima cosa che viene fatta dalle banche o enti assicurativi è quello di fare la segnalazione.

In seguito, quando poi si arriva alla riscossione coatta del denaro, si finisce in protesto. La segnalazione come cattivo pagatore dura 60 mesi, cioè 5 anni, dal momento in cui il cittadino paga tutto il dovuto.

Rimanendo con il debito non pagato si rinnova la segnalazione e di conseguenza si continua ad avere tale segnalazione. Ciò vuol dire che non si ha diritto a nessun prestito, fideiussione e via dicendo. Quindi non è esattamente una cosa utile da fare, anzi tutto il contrario. La cosa migliore è rivolgersi ad un avvocato specializzato nel Protesto e cancellazione.

La cancellazione del protesto come avviene

Per avere la cancellazione da protestati è necessario provvedere al pagamento del dovuto. Un bravo avvocato o commercialista potrà provvedere a far fare una rateizzazione del protesto in modo che ci siano diverse soluzioni adatte al cittadino.

Se non c’è il dovuto pagamento o un “accordo bonario” con l’ente che ha erogato il denaro, allora non è possibile provvedere alla cancellazione. Naturalmente, per sapere quale sia l’esatta condizione e situazione che si ha, meglio che ci sia un legale che possa dare dei chiarimenti in merito e possa poi capire come ci si deve comportare.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 24 Settembre 2022
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