Influenza in arrivo: medici di famiglia, farmacie e centri vaccinali già al lavoro per garantire le vaccinazioni
Lo scorso anno fu il 59,4% degli aventi diritto al vaccino gratuito che si sottopose all'iniezione. Ats Insubria si augura di aumentare la copertura anche grazie al coinvolgimento di tutti i medici curanti, dei pediatri e dei farmacisti

Ogni anno colpisce circa un miliardi di persone. I casi più gravi sono tra i 3 e i 5 milioni e le morti si aggirano tra i 290.000 e i 650.000. Parliamo dell’influenza, la malattia stagionale spesso sottovalutata che, puntuale, si ripresenta con la stagione fredda. Dopo due anni di pandemia, le autorità sanitarie si aspettano che i casi siano decisamente superiori anche perchè le precauzioni igienico sanitarie osservate nei due inverni precedenti sono ormai più blande. Il timore , inoltre, è che l’arrivo del virus sia anticipato. Non più tra natale e la fine di gennaio ma già dal mese di novembre.
La campagna vaccinale, quindi, è stata anticipata con il coinvolgimento degli ultrasessantenni che vengono considerati esposti al rischio delle forme più gravi di malattia. In prima fila, nella somministrazione dei vaccini, ci sono i medici di medicina generale: sul territorio dell’Ats Insubria hanno aderito alla campagna tutti e 821 professionisti anche perchè è ormai un obbligo previsto dal loro contratto collettivo di lavoro. Meno massiccio, invece, è il reclutamento dei pediatri di libera scelta: solo 85 su 170 hanno dato la disponibilità a vaccinare i bambini nei propri studi. In questo caso, se il proprio pediatria non aderisse, i genitori possono rivolgersi al centro vaccinale dell’Asst di riferimento.
Ai minori, dai 3 anni in su è somministrato lo spray nasale mentre per i più piccoli c’è la doppia iniezione ( nel caso di prima vaccinazione).
L’obiettivo che si chiede è di raggiungere la platea degli aventi diritto tra ultrassessantenni, bambini, donne in gravidanza, persone fragili, forze dell’ordine, personale scolastico e operatori sanitari. Negli anni, il tasso di copertura non è mai andato oltre il 60% e anche lo scorso anno si è fermato al 59,4%.
Per aumentare la quota di vaccinati, quest’anno sono state reclutate anche le farmacie che hanno aderito su base volontaria: qui potranno rivolgersi i maggiorenni che hanno già effettuato precedentemente la vaccinazione senza riportare effetti collaterali.
Per prenotare la vaccinazione è possibile accedere al portale vaccinazioneantinfluenzale.regione.lombardia.it oppure rivolgersi al proprio medico curante.
La campagna proseguirà fino alla prima settimana di dicembre per raggiungere il grado di copertura adeguato così da evitare che l’epidemia dilaghi, comportando costi sanitari e sociali elevati. Si potrò, però, fare richiesta anche successivamente, fino a gennaio.
In caso di dosi residue, la somministrazione gratuita verrà offerta anche ad altre categorie non a rischio.
La novità della campagna 2022, dunque, è il coinvolgimento dei farmacisti ma anche l’apertura immediata agli over60 che potranno fare richiesta senza aspettare. Ai 65enni, ma anche ai nati delle coorti 1956 e 1957, verrà offerto anche il vaccino contro lo pneumococco, responsabile delle polmoniti, e quello dell’herpes zoster che provoca la malattia nota come “il fuoco di sant’Antonio”. La raccomandazione delle autorità sanitarie di Ats Insubria è di rivolgersi al proprio medico curante per definire il programma vaccinale, soprattutto se si richiede anche la quarta dose di vaccino antiCovid.
Fino a questo momento, i medici e i pediatri di Ats Insubria hanno consegnato 18.000 dosi e ne sono state registrate 26.358 mentre nei centri vaccinali sono stati effettuati 5236 vaccini, nelle farmacie 238 e nelle residenze per anziani 1.015.
Ma come sarà l’influenza in arrivo? Dal Ministero della Salute non è giunta alcuna segnalazione di pericolo particolare. Il virus provocherà i tradizionali sintomi che andranno curati con antipiretici evitando l’uso di antibiotici, a meno di un aggravamento delle condizioni con l’insorgenza di complicanze di natura batterica.
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