I Plainsong e il mistero dell’aviatrice scomparsa
Amelia Earhart era popolarissima negli anni ’30 in America
Ian Matthews, che poi cambierà il suo nome in Iain, lo avevamo già incontrato come cantante dei Fairport Convention: ai tempi del loro terzo album se ne era uscito perché il gruppo voleva andare verso il folk inglese mentre lui era più interessato al country. Negli anni seguenti ebbe una carriera estremamente varia: iniziò quella solista con ottimi album; formò i Matthews Southern Comfort che arrivarono al primo posto in UK con la loro versione di Woodstock; ed infine col chitarrista Andy Roberts creò questi Plainsong. Ebbero vita molto breve, salvo riformarsi vent’anni dopo perché questo disco nel frattempo era diventato un oggetto di un piccolo culto anche se, pur lodato dalla critica, all’uscita aveva venduto davvero poco. Dedicato all’aviatrice che ispirò poi Joni Mitchell, in realtà non è proprio un concept album, visto che solo due pezzi – di cui uno del 1939 – trattano l’argomento, mentre gli altri sono una felice espressione di un country fatto in Inghilterra. Tuttora molto carino da ascoltare.
Curiosità: sulla scomparsa nel 1937 della Earhart esistono varie teorie. I Plainsong si ispirarono a quella del 1966 di un giornalista della CBS che sosteneva che Amelia e il suo copilota Fred Noonan fossero stati presi prigionieri dai giapponesi e detenuti nelle isole Marianne: entrambi torturati, Amelia morì di dissenteria mentre Fred fu decapitato. Non ci sono tuttora prove in questo senso, ed resta prevalente l’ipotesi di uno schianto nell’oceano.
La Rubrica 50 anni fa la musica
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