Salta l’inaugurazione dei “magazzini” del “TuMiTurbi” di Varese: “Non è una città per giovani”
Ad annunciarlo, a poche ore dall'evento sono gli stessi gestori sulla pagina Facebook del locale: "Abbiamo deciso di rimandarla, le nostre autorizzazioni permanenti e scritte stentano ad arrivare"

Salta l’inaugurazione dei Magazzini di Varese, la sala per spettacoli e concerti del TuMiTurbi, il locale di Via De Cristoforis, riaperto sotto una nuova gestione la scorsa primavera. Ad annunciarlo, a poche ore dall’evento sono gli stessi gestori sulla pagina Facebook del locale, spiegando che nonostante la volontà di fare una serata, quella di sabato 15 ottobre, aperta al pubblico non è stato possibile per motivi burocratici. Sulla pagina ufficiale del locale scrivono:
“Non è una città per giovani. O meglio, è una città che non vuole i giovani. Ci abbiamo pensato tanto, vagliato ogni possibilità, ma abbiamo deciso di rimandare l’Inaugurazione dei Magazzini. Non perché non avremmo alcuna possibilità legale per svolgere l’evento in sicurezza, ma perché la situazione non è chiara. Ce la stiamo mettendo tutta, da mesi, abbiamo prodotto tutta la documentazione necessaria, e stiamo cercando di lavorare nella maniera più rigorosa e sicura possibile. Ma la burocrazia, si sa, è complicata, e le nostre autorizzazioni permanenti e scritte stentano ad arrivare, nonostante siano passati quasi 3 mesi dal deposito della documentazione, a cui erano seguite innumerevoli rassicurazioni “verbali”. E noi che pensavamo che il problema più grande sarebbe stato l’aumento delle bollette.
Ci lasciano interdetti e costernati le ragioni di questa attesa: abbiamo un locale dove la clientela è meravigliosa, non abbiamo alcun problema di sicurezza e di ordine pubblico, ed il nostro unico e solo obiettivo è regalare alla nostra comunità, anche a discapito di maggiori introiti economici, la possibilità di vivere uno spazio di aggregazione con eventi culturali di tutti i tipi, senza essere solo una discoteca né un semplice bar ristorante. Una stagione si programma, non si improvvisa. Perciò questa comunicazione avviene soltanto adesso. Sappiamo bene che questo luogo ha sempre dato fastidio a qualcuno, ma la situazione sta diventando insostenibile. Crediamo nei giovani e nella loro possibilità di aggregarsi, con qualcosa da fare che sia diverso dal mero camminare per strada e dal bere fino ad ubriacarsi. Crediamo nella musica e nella cultura come elemento aggregativo e socialmente impattante. Crediamo in una città migliore. Vi chiediamo scusa, dal profondo del cuore, e non arretreremo di un centimetro. Mettendoci tutta l’anima e professionalità che situazioni come queste richiedono”.
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