Regione Lombardia vara il “piano di Natale” per evitare situazioni di collasso nei pronto soccorso
Tra il 24 dicembre e l'8 gennaio è previsto il blocco delle attività chirurgiche, nel caso di sovraffollamento con pazienti in attesa da oltre 12 ore, e compensi extra al personale chiamato a fare turni aggiuntivi

L’influenza allenta ma continua a colpire. Il Covid circola sempre e così i virus che provocano gastroenteriti. Le vacanze natalizie potrebbero essere un momento difficile per la rete degli ospedali lombardi. Natale e capodanno, cadendo di domenica, rendono meno sguarnito il territorio con i medici di medicina generale che garantiranno la presenza in settimana.
Regione Lombardia, comunque, ha predisposto un piano di emergenza che ha diramato a tutte le direzioni delle aziende ospedaliere e di Areu.
Si prevede una rimodulazione dei posti letto di degenza ordinaria nel periodo compreso tra il 24 dicembre e l’8 gennaio. La disposizione prevede che “ nel caso in cui un pronto soccorso si trovi nella situazione di dover gestire per 2 giorni consecutivi un numero di pazienti in attesa di ricovero da più di 12 ore dal triage superiore del 20% rispetto a quelli mediamente presi in carico durante le 12 ore diurne, dovrà procedere alla rimodulazione dell’attività chirurgica, peraltro già nettamente ridotta in questo periodo per garantire le ferie al personale, così da assicurare i letti necessari al pronto soccorso e assorbire i pazienti in attesa di posto letto.
Per garantire la gestione in emergenza e potenziare, dove necessario, al personale di turno in pronto soccorso, admission room e reparti di medicina interna, saranno riconosciuti turni aggiuntivi a 30 euro all’ora per il personale del comparto e 60 euro per i medici.
Le indicazioni, dunque, individuano nel potenziamento degli straordinari la risposta a situazioni di grave emergenza e sovraffollamento. Negli ospedali dell’Asst Sette Laghi, lo ricordiamo, i PS del Circolo di Varese e del Galmarini di Tradate hanno tassi di sovraffollamento da bollino neo molto elevati.
Nel corso del 2022, l’azienda ha fatto scattare per ben 12 volte il PGS3, il livello massimo di sovraffollamento con blocco dell’attività chirurgica di elezione.
Critica anche la situazione nei PS della Valle Olona dove i tempi medi di attesa per i codici verdi superano spesso le 5 ore
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