A Gallarate “c’era una volta la riabilitazione e ora non c’è più”

Dopo il periodo Covid l'offerta riabilitativa è stata cancellata. "Tutto finito. I pazienti finiscono ovunque intorno, anche fuori Regione"

ospedale gallarate

Egregio direttore,
c’era una volta…ANCHE il Reparto di Riabilitazione dell’Ospedale di Gallarate

Ebbene si, per chi si fosse distratto, è bene ricordare che, fino a prima della pandemia COVID, esisteva un reparto di Riabilitazione presso l’Ospedale di Gallarate con 12 letti di Riabilitazione Specialistica/Intensiva e 4 letti di Riabilitazione Generale/Geriatrica, coraggiosamente voluti diversi anni fa d a una Direzione Aziendale lungimirante e da un Fisiatra profetico.
Altri tempi!!!

Tempi in cui, circa dieci anni fa, l’Ospedale incontrava i bisogni della cittadinanza e con un lavoro di anni e di fatiche qualcuno aveva costruito reali ed efficienti percorsi di cura per la disabilità.
Tutto finito!!!
Anche il reparto di Riabilitazione di Gallarate (come del resto altri dello stesso Ospedale citati dalle recenti cronache locali) ha chiuso, dopo avere dato, convertendosi, il proprio supporto alla gestione dei malati di COVID in fase post acuta.
Negli ultimi anni, il bisogno di posti letto per la riabilitazione di pazienti complessi, critici e fragili è aumentata per numerosi motivi che tutti conoscono ed è inutile elencare.

Eppure??
Eppure l’offerta dei posti letto di questa azienda si è più che dimezzata.
Interroghiamoci sulle motivazioni che vengono addotte dagli uffici stampa per spiegare la “fuga dei Sanitari”.
 il miraggio economico della Svizzera e degli Ospedali del nord Europa? Tale offerta era già allettante 10-20 anni fa…
 non è stato edificato “l’Ospedale unico” pertanto i Sanitari sarebbero sfiduciati? Sembrano ipotesi credibili a qualunque persona di buon senso?

Forse serve avere il coraggio di sostenere che la Legge Regionale 23 ha definitivamente, e senza ritorno, diviso gli Ospedali maggiori in HUB e quelli minori in SPOKE ( e i nostri Ospedali cittadini sono tutti SPOKE) con una disparità evidente di allocazione di risorse e prospettive di crescita, nonostante le nostre eccellenze ripetutamente citate e faticosamente conquistate. Pertanto giovani Medici, Infermieri, OSS, Tecnici di Radiologia, Terapisti Occupazionali, Logopedisti, Psicologi, Ostetrici non si accontentano di un’Azienda che non garantisce sicurezza e crescita professionale e lasciano i concorsi inevasi per cercare altri lidi. Inoltre è evidente, a chiunque voglia vederla, la volontà regionale sempre più determinata ad esternalizzare a favore di strutture private accreditate, la gestione dei letti di Riabilitazione.

E così, coloro che necessitano di Riabilitazione Intensiva o Estensiva nel Gallaratese, vengono inviati ovunque, anche fuori Regione, a discapito della loro fragilità, e con disagi a totale carico dei singoli e delle famiglie.
Dispiace constatare che i principi di equità e prossimità delle cure riabilitative non siano più rispettati da tempo e che non si intravedano iniziative aziendali in tal senso.

Ai Lettori attenti affido le considerazioni del caso.

… un paziente cittadino

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 29 Maggio 2023
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