Cargo a Malpensa, “si progetta l’ampliamento ma la attività è diminuita del 3,3%”
Mentre si discute del possibile ampliamento, mentre il ministro Salvini annuncia decreti ad hoc, i comitati ambientalisti fanno notare i dati di traffico merci, che sono in contrazione
Si progetta un’espansione del cargo di Malpensa, «ma l’attività è diminuita del 3,3% da un anno all’altro». Lo fa notare l’Uni.Co.Mal, l’Unione Comitati Malpensa, a commento delle ultime esternazioni del ministro Salvini, che ha annunciato un Decreto per sbloccare il progetto di nuova cargo city per l’aeroporto di Milano, per aggirare la bocciatura da parte del Ministero dell’Ambiente, nella primavera scorsa.
Qui di seguito il comunicato
Francamente ce lo aspettavamo un decreto “sblocca cargo” o qualcosa di simile minacciato da Salvini e portato avanti da alcuni zelanti “malpensanti” secondo la logica bieca del golpe sudamericano. L’aspetto divertente è che per portare avanti questa discutibile operazione si avvalgono di un loro gioco di squadra, quando per anni i vertici di SEA e Regione Lombardia hanno invece rifiutato colloqui seri e costruttivi con le associazioni ambientaliste e i comitati locali sullo sviluppo dell’aeroporto.
Si parla di una norma ad hoc per sbloccare lo sviluppo della cargo city oltre il confine aeroportuale, come non esistesse già una cargo che già funziona ma la cui attività non solo non è aumentata ma è diminuita del 3,3% rispetto all’anno scorso. Costoro parlano di posti di lavoro, ma sappiamo già quali, con stipendi bassi, alcuni prossimi alla fame e precari, altrimenti non si spiegherebbero le agitazioni e gli scioperi che ci sono. E “udite, udite” costoro si dicono rispettosi dell’ambiente che loro stesso vorrebbero massacrare (ci piacerebbe sapere se qualcuno di queste persone abbia mai visitato personalmente la brughiera che loro stessi si propongono di annientare).
Mentre l’Europa viaggia nella direzione ambientale (nuove leggi sulla qualità dell’aria, legge europea per il recupero del suolo, riconversione energetica) questi signori viaggiano in senso diametralmente opposto. Le provincie di Monza, Milano e Varese hanno il triste primato del consumo di suolo di oltre il 25%; le città di Saronno e Gallarate di oltre il 50% (dati ISPRA). Notare che il consumo di suolo va di pari passo con il riscaldamento globale, in Italia abbiamo avuto nel 2022 18 mila morti premature e in Europa 60 mila (dati ISTAT). Pensiamo agli ingenti danni per miliardi e i disastri idrogeologici come quelli dell’Emilia Romagna. Infine ogni anno in Italia abbiamo più di 50 mila morti per inquinamento atmosferico.
Non si capisce con quale logica Salvini definisce la cargo obiettivo strategico, mentre a quanto pare non sono altrettanto strategici l’ambiente, la salute, le misure contro il riscaldamento climatico.
Dopo l’ultima uscita pubblica del Ministro delle Infrastrutture è venuta alla luce una nuova ipotesi di un ampliamento in brughiera di 12 ettari; Uni.Co.Mal. è fermamente convinto che non sia ceduto un solo mq. di brughiera e nel caso ciò questo dovesse avvenire dovrebbe essere avviata la pratica per una Valutazione Ambientale Strategica (VAS) a cui Malpensa non è mai stata assoggettata. Questi personaggi si fanno forti perché hanno i numeri per vincere ma convincere è un’altra cosa che impareranno molto presto a loro spese.
Gallarate, 25 settembre 2023
Come potrà crescere il cargo di Malpensa: l’alternativa considerata valida a Roma
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