La distribuzione dell’acciaio è a un bivio

Se ne è discusso in un webinar di Siderweb. Di fronte ai cambiamenti dell’offerta e della domanda di prodotti siderurgici per restare competitivi occorre sviluppare efficienza e mettere a punto servizi dal maggior valore aggiunto

Generica 2020

Di fronte ai cambiamenti dal lato dell’offerta e della domanda di prodotti siderurgici, la distribuzione dell’acciaio è a un bivio: deve «sviluppare efficienza, gestendo la mera attività di collocazione del prodotto seguendo logiche in stretta sintonia con le priorità della produzione. Dall’altro lato, è chiamata a mettere a punto servizi dal valore aggiunto più o meno elevato, da erogare insieme all’attività tradizionale, fino a rendere quest’ultima un complemento del vero business dell’impresa, cioè una componente soft non marginale del prodotto che consente di modificare i presupposti stessi dell’economicità del business». A questa conclusione di Gianfranco Tosini, dell’ufficio studi siderweb, è arrivato il convegno online dedicato proprio al tema della distribuzione dell’acciaio e dei centri servizio, organizzato da siderweb in collaborazione con Blm Group.

«Negli ultimi dieci anni – ha spiegato Tosini – si è registrato un indebolimento della posizione contrattuale della distribuzione nei confronti della produzione». Nel contesto attuale, quindi, è divenuta critica la selezione dei servizi che devono essere attivati sia per soddisfare le attese dei produttori, sia per mantenere una relazione virtuosa con gli utilizzatori finali. Per decidere qual è l’opzione più interessante per i singoli operatori della distribuzione, secondo Tosini, è necessario mettere a fuoco costi e valore delle diverse tipologie di servizi che è possibile erogare, quindi considerare i vincoli strutturali all’allargamento dell’offerta di servizi.

Tra i vincoli richiamati da Tosini troviamo: l’immaterialità del servizio, la gestione delle risorse umane, che richiede maggiori investimenti in formazione permanente per aggiornarle, farle crescere e motivarle. E ancora: l’esigenza di dimensionare la capacità produttiva, tenendo conto dei picchi di domanda anziché di dati medi, dovendo garantire una coincidenza temporale tra produzione e consegna del prodotto. La disponibilità di personale tecnico per gestire il rapporto con il cliente e la soluzione dei problemi di misurazione della produttività e professionalità dei collaboratori che subiscono gli effetti delle specifiche richieste del singolo cliente.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 08 Settembre 2023
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