Usa un nome falso ma è il nome di un ricercato: arrestato

Protagonista un 20enne attivo nello spaccio nei boschi del Varesotto: è stato intercettato a Milano perché ha commesso un errore che ha dell'assurdo

polizia di stato generica notte

Ha rubato il nome a un’altra persona, ma non sapeva che quella persona era ricercata. E così è stato beccato dalla polizia ed è finito in cella, anche se per un’altra ragione: protagonista infatti è uno spacciatore di 20 anni, cittadino marocchino, già attivo nello smercio di droga nei boschi del Varesotto.

Andiamo con ordine, per descrivere la vicenda kafkiana.
Il giovane, per il suo commercio di droga, aveva bisogno di una base d’appoggio. E quindi ha preso una stanza in un hotel dentro a un palazzo della periferia est di Milano, in via Paladini, zona viale Argonne. Dal momento che su di lui pendeva un ordine di espulsione (essendo irregolare sul territorio italiano), il ventenne ha “preso in prestito” – o rubato, che dir si voglia – il nome di un connazionale, forse credendolo abbastanza comune.

In hotel hanno preso il nome e trasmesso, come da regole, al sistema Alert Alloggiati, quello attraverso cui la polizia fa controlli ormai quasi in tempo reale.
E il nome è risultato quello di un uomo su cui pendeva un mandato di cattura, fatto evidentemente ignorato dal giovane spacciatore che pensava di avere una identità “pulita”. Così alle 4.30 la Polizia di Stato è entrata nella stanza del giovane, nella convinzione di trovare l’altra persona, quella a cui erano intestati i documenti.

Sorpresa: il ventenne non era il ricercato che la Polizia si aspettava, ma si è messo nei guai lo stesso. Non solo perché su di lui pendeva l’ordine di espulsione, ma anche perché quando la polizia è entrata nella stanza era in possesso di droga: gli agenti l’hanno bloccato mentre cercava di liberarsi dello stupefacente buttandolo nel wc. Aveva con sé 9 grammi di cocaina in dosi e un mezzo panetto da 53 grammi di hashish.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Ottobre 2023
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