Varese
La principessa Moghul che svela l’India da Dietro le colonne
l’autore del romanzo storico Dietro le colonne, Navid Carucci alla Libreria degli Asinelli venerdì 9 febbraio alle 19 assieme al docente di indologia Giuliano Boccali
India 1657: Jahanara è la principessa Moghul che poteva cambiare il mondo, protagonista e voce narrante del romanzo storico di Navid Carucci Dietro le colonne (La Lepre Edizioni).
L’autore sarà ospite della Libreria degli asinelli venerdì 9 febbraio alle ore 19 assieme all’indologo dell’Università Statale di Milano, Giuliano Boccali, per raccontare la storia vera di una donna colta, cosmopolita, letterata, mistica, impegnata a governare il suo regno, a coltivare il suo spirito, a gustare l’amore.
La storia di Jahanara appunto, la nipote di Akbar, protagonista del primo romanzo di Carucci La luce di Akbar, uscito nel 2022. Di padre lucano e madre iraniana, Carucci insegna ed è laureato in Storia dell’Asia orientale. Una storia ricca di vicende incredibilmente vicine nonostante le distanze nello spazio e nel tempo.
Dietro le colonne
In un regno all’apice dello splendore, basta una malattia del sovrano a scatenare la rivalità tra i quattro figli maschi perché la tradizione Moghul ereditata da Gengis Khan non riconosce il diritto di primogenitura. I principi si contendono il “Trono del Pavone” in due anni di guerra che mettono in crisi il sogno cosmopolita e interreligioso dei loro antenati, minando la coesione dell’India e aprendo la strada al colonialismo europeo.
Il libro racconta la storia attraverso lo sguardo e la voce della principessa Jahanara, personaggio femminile che ha molto da dire. Colta, estroversa, capace di atti di eroismo – davvero restò in prigione insieme al fratello – conduce il lettore all’interno del Palazzo: l’harem, un vero e proprio quartiere al femminile, luogo di grande solidarietà e condivisione.
Jahanara è risoluta, vuole evitare che la situazione precipiti. Sebbene limitata dalla segregazione del purdah – l’obbligo per le donne di non mostrarsi agli uomini – la principessa mette a disposizione il proprio consiglio e il proprio aiuto da dietro i muri, le colonne, i pannelli di marmo dell’harem.
Jahanara sostiene la causa del fratello prediletto Dara: i due condividono l’apertura politica e religiosa dei predecessori, mentre i fratelli sono portatori di una visione più radicale dell’Islam, che minaccia di infrangere il secolare sodalizio fra popolazioni induiste e musulmane. Della guerra tentano di approfittare alcuni “visitatori” europei: un Lord inglese, l’avventuriero veneziano Niccolò Manucci e il gesuita padre Buseo.
L’inglese propone di mettere in scena uno spettacolo che unisca Shakespeare alla mitologia indiana, e l’idea appassiona e coinvolge la principessa Jahanara. Dagli eventi bellici la distrae anche l’amore per una danzatrice di nome Usignolo, che la porta a interrogarsi sul proprio rango, i propri sentimenti e il rapporto fra corpo e spirito. La relazione diviene in breve difficile, anche per la presenza di Melagrana, la figlioletta di Usignolo, il cui affetto le due donne giungono a contendersi.
La guerra volge a favore dei ribelli: il principe Dara Shikoh è costretto a fuggire e l’imperatore Shah Jahan viene rinchiuso nel Forte Rosso di Agra. Jahanara sceglie di rimanere al fianco del genitore e di diventare la “fiaccola dei timuridi”, l’incarnazione dei più nobili ideali moghul. La sua resistenza si declina al femminile, l’unica prospettiva che possa condurre a una soluzione incruenta: “gli uomini non capiscono il valore del sangue, non lo sentono dentro di sé, per questo lo versano con indifferenza”, dice in un’occasione.
E ancora: “La violenza nasce quando si mettono insieme il potere, la competizione e gli uomini. Rimuovendo uno di questi elementi ci sarebbe speranza”.
Questa prospettiva lega Jahanara alle grandi imperatrici che l’hanno preceduta, e con cui dialoga in una serie di commosse visioni, e anche alle generazioni successive, che si impegna a formare affinché non perdano la capacità di far sentire la propria voce nel nuovo Hindostan ortodosso e repressivo.
Mentre il feroce fratello Aurangzeb trionfa sugli altri pretendenti al trono, Jahanara non si dà per vinta: aiuta finché può lo sconfitto Dara Shikoh, risolve i malintesi con Usignolo e con le sorelle, in un susseguirsi di speranze e delusioni, di aperture e tradimenti, di trappole e colpi di scena. E con un ultimo colpo di genio si libera dell’inglese, grazie a una terrificante interpretazione della madre oscura, la sanguinaria dea Kali.
Carucci alla Libreria degli Asinelli in 9 febbraio
Il romanzo di Navid Carucci si basa su avvenimenti storici reali, portando il lettore in un mondo affascinante e in buona parte sconosciuto, che l’autore ricostruisce con rigore e accuratezza.
Ma dietro le cortine del Palazzo, insieme alle vicende della “grande Storia”, si agitano le vite individuali che sfuggono alle cronache e di cui il romanzo si serve per illuminare un’epoca cruciale per il futuro dell’India, del nascente Impero britannico e del mondo intero.
Questi i temi dell’incontro con l’autore e con l’indologo Giuliano Boccali venerdì 9 febbraio alle ore 19 alla Libreria degli Asinelli.
Possibilità di aperitivo al Wise donkey bistrot della libreria.
È raccomandata la prenotazione scrivendo a libreriadegliasinelli@gmail.com oppure 0332 830824 – 3480713075.