Basket in carrozzina, Varese rinuncia alla Serie A
Costi troppo alti: dopo aver dominato la Serie B la Handicap Sport rinuncia alla promozione. Il presidente Marinello: "Con la nuova formula non c'erano altre possibilità"
Non sono bastati il video emozionale, molto bello, girato con Max Laudadio, né la raccolta fondi pubblica lanciata su una piattaforma specializzata. La Handicap Sport Varese ha rinunciato a disputare il prossimo campionato di Serie A di basket in carrozzina dopo aver vinto, anzi dominato, quello di Serie B: troppi i costi e troppo pochi i soldi a disposizione per il club biancorosso che quindi giocherà di nuovo il torneo cadetto.
«Non avevamo altre possibilità – spiega Carlo Marinello, storico presidente di HSV, a due giorni dalla rinuncia – Avevamo fatto la pre-iscrizione, visto che la squadra ha acquisito sul campo il diritto alla Serie A, ma entro sabato scorso avremmo dovuto dare la conferma definitiva, ma i costi sono troppo elevati».
Il budget necessario per il massimo campionato è stato stimato, dalla società biancorossa, in circa 150mila euro, il doppio (forse anche qualcosa in più) rispetto alla serie cadetta. «Per giocare in Serie A era necessario qualche innesto a livello di giocatori, le tasse gara, i costi fissi ma poi a incidere fortemente sulle finanze sono le trasferte». Decisiva, in negativo, la variazione della formula del campionato: «Le società di Serie A hanno scelto di passare al girone nazionale unico abbandonando i due gironi compilati su base territoriale nella prima fase – spiega Marinello – Questo significa una regular season da 18 partite con due trasferte in Sardegna e quelle in Calabria, in Abruzzo e così via. Dopo tanti anni di gestione oculata non volevamo mettere a rischio la società iscrivendola al campionato senza le necessarie coperture».
Marinello e la HSV hanno “incassato” la vicinanza degli sponsor storici come Amca Elevatori (che è l’abbinamento principale), ZMC e di altri marchi che sostengono l’attività. E anche la Pallacanestro Varese ha garantito un supporto, visto che il team “seduto” è collegato alla grande “casa” biancorossa. «Questa volta però sarebbe servita una certezza ulteriore con cifre importanti, al di là di chi ci è sempre vicino. Dispiace per i ragazzi che hanno vinto il campionato, per noi stessi che ci siamo impegnati al massimo ma non possiamo fare altrimenti».
La società dovrà ora ricalibrare la squadra per disputare di nuovo la Serie B: da Varese andranno via Iragorri (tornerà in Spagna), Silva (ritiro) e Pedron che giocherà in Serie A liberando nel contempo anche la panchina visto che quest’anno ha svolto il ruolo di giocatore-allenatore. «Cerchiamo un coach – conferma Marinello – magari già con esperienza di basket in carrozzina, visto ci interessa un progetto a medio-lungo termine. Perché se in futuro dovesse esserci la possibilità di fare la Serie A, vorremmo riprovarci. Finanze permettendo».
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