Svizzera e Italia firmano un protocollo “durevole” sul telelavoro dei frontalieri
Sono state confermate le regole introdotte dall'accordo amichevole dello scorso novembre: ammesso lo smartworking fino al 25 per cento dell'orario di lavoro
La consigliera federale svizzera, Karin Keller-Sutter e il ministro dell’economia e delle finanze italiano, Giancarlo Giorgetti, hanno firmato un Protocollo di modifica del vigente Accordo sui frontalieri. Il Protocollo disciplina durevolmente l’imposizione del telelavoro per i lavoratori frontalieri.
Dal 1° gennaio 2024 i lavoratori frontalieri hanno la possibilità di svolgere in modalità di telelavoro presso il proprio domicilio fino al 25 per cento del tempo di lavoro. Inoltre il telelavoro non avrà ripercussioni né sullo Stato, legittimato a imporre il reddito da attività lucrativa dipendente, né sullo statuto di lavoratore frontaliere. La regolamentazione d’imposizione si basa su una procedura amichevole sottoscritta dalla Svizzera e dall’Italia nel novembre del 2023. Il Protocollo di modifica ora firmato sostituirà tale accordo amichevole in modo duraturo e i punti principali della regolamentazione esistente saranno confermati. Il provvedimento entrerà in vigore non appena entrambi i Paesi avranno concluso le procedure interne di approvazione con efficacia al 1° gennaio 2024.
Ricordiamo che la questione del lavoro da remoto è uno dei nodi più dibattuti tra le tematiche che riguardano i lavoratori pendolari in Svizzera. Lo scorso 25 maggio a Como si è svolta una manifestazione per richiamare la questione sui diritti e sui problemi che ancora oggi, nonostante l’entrata in vigore del nuovo accordo bilaterale, interessano questa categoria.
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