“Errore nell’assegnazione della scuola, ma nessuno risponde”
Sono i giorni in cui si assegnano le classi ai docenti precari, che lamentano anche errori. Il racconto di un professore e la replica dell'Ufficio scolastico territoriale di Varese
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un docente, sulle procedure di assegnazione delle cattedre a docenti precari, che si svolgono in questi giorni. Un tema che impatta su migliaia di insegnanti ma anche sulla didattica di migliaia di bambini e ragazzi (nei giorni scorsi, dei problemi con le procedure, si è parlato per il curioso e problematico caso di Cerro Maggiore).
Sulla vicenda è intervenuto l’Ufficio scolastico territoriale e riportiamo il commento in calce alla lettera.
Scrivo questa lettera per il bisogno di essere ascoltato, soprattutto di fronte alla sorda indifferenza di quelle istituzioni che dovrebbero essere a servizio del cittadino ma che in questo frangente negano a priori qualsiasi volontà di intervento.
Sono un docente della Scuola secondaria di primo grado e l’assegnazione da GPS della cattedra che mi spetterà nel presente anno scolastico è frutto di un errore evidente. Nonostante la mia ottima posizione nelle suddette graduatorie provinciali, sono stato assegnato ad una scuola che nell’elenco delle preferenze avevo inserito fra le ultime: alcune delle scuole da me indicate in elenco sono state accantonate inaspettatamente con disposizione del 30 agosto (le nomine sono pervenute via mail nelle prime ore del mattino del 31 agosto) e soprattutto alcune delle scuole da me scelte sono state assegnate a docenti con un punteggio – e una conseguente posizione in graduatoria – ben inferiore al mio.
L’ufficio scolastico territoriale di Varese, negando qualsiasi possibilità di errore, non accoglie le segnalazioni dei docenti: addirittura previene possibili lamentele dichiarando che in molti casi il sistema assegna sulla base di speciali necessità, ad esempio legate alla legge 104/1992. Preciso che nella fattispecie conosco personalmente almeno uno dei docenti a cui e’ stata assegnata una cattedra a cui per punteggio avrei avuto diritto io e non presenta nessuna di queste particolari necessità.
Lo sconforto e la rabbia che provo oggi non dipendono dal fatto di essere stato vittima di un errore del sistema: sono consapevole che errori ed incongruenze possono verificarsi nonostante l’elevata sofisticazione applicata agli attuali procedimenti di assegnazione dei posti.
La profonda delusione proviene invece dalla perentorietà con cui viene negata la possibilità di essere ascoltati: gli uffici del provveditorato non rispondono ne’ a telefonate ne’ a e-mail ordinarie ne’ a PEC, non risponde il centralino ma nemmeno l’ufficio responsabile dell’organico, della mobilità e del reclutamento del personale docente.
Dall’UST è stato disposto un form per eventuali reclami che però esclude la casistica dello scavalcamento in graduatoria…
Con frasi come “l’ufficio rigetta ogni reclamo e diffida pervenuta per quanto in argomento, non avendo ulteriori atti di amministrazione attiva da adottare se non quelli inerenti allo scorrimento a seguito di disponibilità sopravvenute. Il presente riscontro si intende avente valore anche pro futuro per ogni reclamo e diffida che dovesse pervenire in riferimento a quanto sopra argomentato” (dalla nota n.8449 del 1 settembre 2024); si lascia intendere che non c’è volontà di provvedere ad eventuali riesami dei casi, correzioni o aggiustamenti e che il personale docente danneggiato non potrà fare altro che ricorrere a mezzo di avvocati al Tribunale Amministrativo…
Lettera firmata
L’intervento dell’Ufficio scolastico territoriale di Varese.
“Il sistema non ha fatto alcun errore e non sbaglia mai. Avevamo 26mila domande e abbiamo effettuato 2300 nomine lavorando duramente tutta la notte tra venerdì e sabato.
Non possiamo accettare questo genere di polemica e ci teniamo a precisare che le graduatorie contengono dati sensibili delle persone e queste non possono essere pubblicate. Se il sistema ha individuato delle precedenze significa che queste persone avevano diritto a quella posizione”.
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