Il piano della mobilità già pagato e poi cestinato. “Segnaleremo alla corte dei conti”

Il consigliere Pd torna sulla bocciatura definitiva del Piano Urbano di Mobilità Sostenibile. "Il tema non è 'di sinistra', anche nel centrodestra ci sono segnali"

giovanni pignataro gallarate

«Si sono spesi soldi pubblici per uno studio che poi finisce nel cestino. Segnaleremo la cosa alla Corte dei Conti», dice Giovanni Pignataro, consigliere dem, parlando della vicenda (ormai annosa, nel senso letterale del termine) del Piano Urbano di Mobilità Sostenibile, definitivamente bocciato dalla giunta di Gallarate.

Una vicenda lunga anni, ormai: «La maggioranza ha detto bugie a consiglieri e cittadini per cinque anni. Prima si è detto che era stato stato fatto male (come sostenuto dal povero assessore Rech per prendere tempo), poi che il Piano non piaceva perché parla di dissuasori, passaggi pedonali rialzati, limitazione di velocità, ciclabili. Poi si è rinviato ancora, fino a dire che è irrealizzabile e verrà messo da parte».

«È assurdo che adesso il sindaco ci dica adesso che gli interventi hanno un costo troppo elevato, quando anche l’assessore Rech disse che avrebbe avuto durata decennale» continua il consigliere dem. «E tra i costi inutili non c’è solo quello sostenuto per un piano oggi messo da parte, ma anche tutte le commissioni che hanno rinviato l’esame del Piano, dicendo che era arrivato il giorno prima, che serviva tempo, che andava rivisto. Mi viene da dire che è una triste messinscena, costata moltissimo».

La mobilità sostenibile non è tema “di sinistra”

Su questo tema – mobilità sostenibile e sicurezza stradale – si è vista una crescente contrapposizione, quasi che il tema della mobilità sostenibile sia “di sinistra” e non una esigenza generale.

Una lettura che Pignataro contesta facendo riferimento a diversi elementi proprio nel centrodestra: «A Busto abbiamo visto un gran lavoro dell’assessore Loschiavo, che era giunta di centrodestra del sindaco Antonelli. E registriamo anche a Gallarate i dubbi di alcuni: l’astensione dei consiglieri Galluppi e Simeoni (Centro Popolare Gallarate e Forza Italia, ndr) evidentemente segnala che nella mozione che avevamo presentato si chiedevano  cose cedibili, interventi -minimali-per pedoni e ciclisti e di arrivare ad approvare un Piano generale che superasse gli interventi spot. Si chiedevano semplici strumenti che tutti i Comuni hanno adottato: difficile dire che siano prese di posizione ideologiche».

«Di fatto oggi a Gallarate c’è una totale assenza di volontà di qualsiasi strumento per la sicurezza stradale: vige la legge del più forte, vince chi ha il mezzo più grosso». 

 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 30 Settembre 2024
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