L’estate nera del trasporto aereo: perché è diventato così difficile volare?
Non passa un giorno senza che le cronache siano riempite da notizie di disservizi aerei in questa difficile estate 2024
Non passa un giorno senza che le cronache siano riempite da notizie di disservizi aerei in questa difficile estate 2024. Un’estate che passerà alla storia per i record di ritardi e cancellazioni di voli, per l’ondata di scioperi del personale di terra e di volo e per i disagi per i passeggeri. Ma perché si sta verificando questa situazione? E quale sarà il futuro del trasporto aereo? Proveremo a capirlo nei prossimi paragrafi.
Gli episodi più recenti: lo sciopero di Ferragosto
Iniziamo dalla cronaca più recente. L’ondata di scioperi che ha caratterizzato questo 2024 non si è fermata neanche a Ferragosto, giorno clou per quanto riguarda partenze e arrivi. Al centro del dibattito la fermata di tre giorni indetta in Portogallo dalla compagnia aerea EasyJet che ha portato alla cancellazione di 232 voli negli scali lusitani. Giornata di protesta che è l’ultimo episodio di un’onda lunga di scioperi che ha interessato a luglio anche l’Italia e che a fine giugno ha causato il record storico di ritardi e cancellazioni.
Il caso Madeira
Per capire bene quello che molti passeggeri stanno vivendo in questa stagione estiva è emblematico il recentissimo “caso Madeira” che ha visto protagonisti, tra gli altri, 200 viaggiatori italiani. Viaggiatori che sono rimasti bloccati nell’isola portoghese dal 14 al 16 agosto, prima a causa della cancellazione del volo prenotato a causa del maltempo e poi per la cancellazione anche del volo sostitutivo.
Cosa fare se il volo viene cancellato?
Una situazione eccezionale, quella accaduta a Madeira, ma che pone ancor di più l’accento sull’importanza, per chi vola, di conoscere i propri diritti. È infatti fondamentale sapere che la legge garantisce il rimborso voli cancellati che può arrivare anche a 600 euro e, in alcuni casi, comprendere anche il risarcimento totale o parziale del biglietto pagato.
A confermarlo è AirHelp, società che da alcuni anni si occupa di tutelare i passeggeri vittime di disservizi aerei, che sottolinea come il risarcimento (calcolato sulla base del ritardo accumulato dall’eventuale volo sostitutivo e sulla lunghezza della tratta) spetta al viaggiatore se la cancellazione è dovuta a problematiche generate dalla compagnia mentre non spetta se il problema è causato da circostanze eccezionali come possono essere problemi meteorologici, di carattere socio-politico o di limitazioni del traffico aereo.
Le cause dei disservizi
Per capire come si è arrivati a questa difficile situazione è utile riprendere qualche dato recente. Tra il 24 e il 30 giugno, ad esempio, gli aerei nel Vecchio Continente hanno accumulato quasi 2 milioni di minuti di ritardo. E non si conta il numero dei voli cancellati.
Le cause? Il maltempo che ha caratterizzato l’inizio della stagione e che ha costretto gli aerei a scegliere tratte alternative, spesso già trafficate. La carenza di personale delle compagnie, sia negli aeroporti che sui velivoli. Il conflitto russo-ucraino che ha, di fatto, chiuso alcune delle rotte più importanti verso i Paesi dell’Est.
Ma c’è anche chi ha puntato il dito sulla programmazione “last minute” delle compagnie che quest’anno hanno iniziato ad annunciare nuove rotte poche settimane prima dell’avvio (in passato servivano mesi o anni di anticipo), causando notevoli disagi organizzativi ai loro stessi lavoratori.
Il futuro del trasporto aereo passa dalla tecnologia?
Ma come uscire da questa situazione che, alla luce delle statistiche post-pandemia, sta peggiorando di mese in mese? Anche se molti addetti ai lavori non vedono una soluzione in tempi brevissimi, c’è già chi guarda alle nuove tecnologie come possibile chiave per risolvere lo stallo attuale, sia sul fronte passeggeri, sia su quello compagnie.
Sita, realtà che si occupa di forniture tecnologiche per il trasporto aereo, ha individuato alcune tendenze che potrebbero prendere piede nei prossimi anni e far rifiatare il settore. La digitalizzazione degli scali, ad esempio, potrebbe risolvere i problemi relativi a picchi e cali di lavoro, offrendo una migliore risposta alle richieste di mercato.
Una grossa mano potrebbe arrivare anche dalle identità digitali in fase di sperimentazione in questi anni. Una volta completamente sicure e affidabili potrebbero sostituire i documenti “fisici” rendendo le procedure di acquisto biglietti e imbarco più snelle e rapide.
L’altra grande questione è quella relativa agli approvvigionamenti di carburante e alla sostenibilità del traporto aereo. Il settore è attualmente uno dei più inquinanti ed energivori ma le principali compagnie sono già al lavoro per diminuire il proprio impatto sull’ambiente con l’obiettivo di raggiungere le zero emissioni entro l’anno 2050.
Le tecnologie potrebbero avere un notevole impatto positivo anche su due settori critici: la gestione delle operazioni aeroportuali e la manutenzione dei velivoli. Sul primo versante potrebbero dare una grossa mano intelligenza artificiale e machine learning, consentendo un miglioramento del tracciamento e smistamento dei bagagli e una più rapida esecuzione delle attività di imbarco. Sul secondo, estremamente critico in questo periodo, potrebbero arrivare facilitazioni grazie a stampe 3D di pezzi di ricambio e droni progettati per monitorare lo stato di salute dei mezzi.
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