L’Associazione nazionale carabinieri ricorda Giuseppe Zamberletti, padre della Protezione Civile
L'incontro, alla presenza del prefetto Salvatore Pasquariello e del colonnello Marco Gagliardo, era incentrato sulla biografia “La luna sulle ali” di Gianni Spartà

La Repubblica gli è grata, scrisse Sergio Mattarella il giorno dell’addio a Giuseppe Zamberletti che ebbe l’onore dei funerali di stato celebrati a Varese nel gennaio del 2019.
E gli sono grate le istituzioni che tengono alta la sua memoria come ha fatto l’Associazione nazionale carabinieri alla presenza del prefetto Salvatore Pasquariello e del comandante provinciale colonnello Marco Gagliardo in un pomeriggio dedicato al pensiero politico e all’attività parlamentare del padre della moderna Protezione Civile.
Occasione, un incontro nella sede dell’Associazione con Gianni Spartà autore della biografia di Zamberletti intitolata “La luna sulle ali”. Ne è scaturito il racconto del lungo travaglio per giungere alla legge istitutiva della Protezione civile, considerata modello di rilevanza europea, e una carrellata di ricordi sui giorni tragici dei terremoti in Friuli (1976) e in Irpinia (1980) vissuti da Zamberletti nei panni di commissario straordinario del governo. I due eventi costarono la perdita di 4000 vite.
Ma Zamberletti ebbe ruoli importanti nei tentativi di esplorare i retroscena del sequestro e della uccisione di Aldo Moro. E in quel frangente lavorò al fianco di un colonnello dell’Arma, Antonio Varisco, poi entrato nel mirino delle Brigate Rosse. Conclusioni affidate a Roberto Leonardi (foto), presidente dell’Associazione nazionale dei carabinieri.
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