Sala del consiglio piena per la discussione su Villa Colombo a Oggiona
Alla seduta del consiglio comunale hanno partecipato molti cittadini. La maggioranza conferma il percorso per valutare la cessione di parte del complesso. Scontro "animato"
È stato – come prevedibile – un consiglio comunale piuttosto animato, quello a Oggiona con Santo Stefano che aveva all’ordine del giorno, in due passaggi, la questione dell’alienazione parziale della Villa Colombo.
Ad animare la serata è stata prima di tutto la presenza di un pubblico numeroso, che ha riempito l’intera sala, uno scenario che di solito non si vede ai consigli comunali e che (qui come in altrie località) si presenta quando si parla di temi che sanno “scaldare” i cittadini. E la discussione sulla vendita del bene sicuramente ha fin qui fatto discutere, suscitato proteste e mobilitazione.
Come detto il tema è stato trattato in due passaggi: prima la modifica del regolamento sulle alienazioni (che fissa le “regole” per vendere un bene comunale), per iniziativa della maggioranza; poi la mozione (presa di posizione del consiglio) contro la vendita di Villa Colombo, proposta dall’opposizione.
Per quanto riguarda il regolamento il sindaco Franco Ghiringhelli ha spiegato che il nuovo testo proposto prevederebbe «due o tre tentativi di asta, prima di passare alla trattativa privata, quindi con maggiore trasparenza» nella procedura di un qualsiasi bene (non si parla specificamnte di Villa Colombo, sono regole generali). «Inoltre in caso di due offerte paritetiche non si procede più per estrazione casuale ma si procede con rilancio dell’offerta».
Uno stop per verificare
Le opposizioni hanno giocato la carta procedurale, contestando le modalità con cui si sono tenute due sedute di commissione consultiva in preparazione del consiglio comunale. «Vogliamo che il segretario metta nero su bianco il parare di correttezza» hanno detto dai banchi della minoranza.
Stop di un quarto d’ora, verifica dei regolamenti, interpretazione del segretario che ha ritenuto di procedere garantendo sulla correttezza, ulteriore contestazione delle opposizioni.
Quanto al merito del regolamento, in realtà non se n’è discusso. Nel senso che la pur breve discussione è rimasta concentrata sul “caso” attuale. «Svendereste la Villa per 740mila euro, una scelta che non era nel programma elettorale depositato» ha concluso Daniele Milani per l’opposizione.
I consiglieri di minoranza poi sono usciti dall’aula al momento della votazione. Di fronte all’ultimo intervento della maggioranza, il consigliere Pasquale Carrozzo è intervenuto “da fuori” e c’è stato un momento di animato confronto.
“Non vendete, stop alla trattativa”
Approvato il nuovo regolamento, si è poi passati alla mozione presentata dall’opposizione che puntava a sospendere ogni “trattativa e proposta di vendita” della Villa Colombo, il cui parco è definito “oasi di biodiversità” e che nel complesso costituisce “bene inestimabile dal punto di vista storico, sociale, turistico”. Ma la mozione chiedeva anche la valorizzazione della villa e del parco e una consultazione pubblica con cittadini e associazioni.
Ha replicato, per la maggioranza, direttamente il sindaco, ripercorrendo i diversi passaggi della mozione per contestarli: «Nessuno ha mai pensato di demolirla o spostarla», ha esordito, dicendo che al contrario si vuole «garantire la funzione a scopi sociali» che ha fin qui caratterizzato il complesso.
Ghiringhelli ha ancora detto che gli spazi esterni saranno «alienati solo in minima parte» e che saranno tutelati anche in futuro in virtù di «servitù di passaggio» e del divieto di costruire.
E ancora il sndaco ha detto che l’interessamento al destino della parte di uso pubblico della villa è «dimostrato da lavori effettuati» per un importo complessivo di 150mila euro, tra parco ed edificio delle cascine.
Ha ricordato che la stima dell’Agenzia delle Entrate è di un valore di 1,2 milioni di euro, «che costituirà la base d’asta se andremo a vendere».
Di fronte alle richieste di valorizzazione e di altre funzioni, nello spiegare il voto contrario sulla mozione ha detto che la maggioranza è in ogni caso contrario «a un cambio di destinazione rispetto all’attuale uso». di struttura «terapeutica».
Sintetizzando: «Non si perderebbe nulla della fruibilità del parco né la visibilità della villa dall’esterno» ha concluso il sindaco. «La porzione delle cascine non è compresa nella alienazione né nella valutazione».
Bocciata la presa di posizione dell’opposizione
Il voto finale, che ha visto la bocciatura della mozione, è stato comunque accompagnato da applausi sarcastici del pubblico (una sessantina di persone, in maggior parte ostili alla vendita) e da commenti.
A dispetto dello schieramento “preventivo” di Polizia Locale e Carabinieri in ogni caso non ci sono stati momenti di tensione, salvo lo scambio animato che citavamo. quando il consigliere Carrozzo è intervenuto mentre era (formalmente) fuori dall’aula e ci sono state un po’ di urla.
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