I lavoratori stranieri in provincia di Varese: quanti sono, da dove vengono e quanto guadagnano

Un'analisi del lavoro degli stranieri che in provincia rappresenta il 13% degli occupati. Numeri e disparità salariali tra paesi di origine e il settore di impiego

lavoro economia

La provincia di Varese, terra di lavoro, si conferma un territorio caratterizzato anche da una rilevante presenza di cittadini stranieri, che contribuiscono in modo importante al tessuto sociale ed economico e grazie al report appena pubblicato da INPS sui lavoratori stranieri siamo in grado di fornire una panoramica completa relativa all’anno 2023 che aiuta a comprendere come la mobilità internazionale dei lavoratori riflette una dinamica globale sempre più complessa, dove paesi di origine e destinazione si intersecano in un mosaico di scambi culturali e professionali.

Partiamo da un dato: secondo i dati ISTAT, il numero totale di stranieri residenti nella provincia ammonta a 76.836 persone, una cifra significativa che include lavoratori attivi, pensionati e percettori di prestazioni a sostegno del reddito, disoccupati e minori.

Ora veniamo ai numeri sul lavoro: In particolare, grazie a INPS sappiamo che sono 51.476 i lavoratori stranieri (il 13,2% della forza lavoro totale che in provincia è di 391mila occupati), suddivisi tra 42.963 provenienti da Paesi extra UE, 5.914 da altri Paesi UE e 2.599 da Paesi UE15. Sono tutti stranieri che partecipano attivamente al mercato del lavoro nella provincia.

Un altro segmento significativo è rappresentato dai pensionati stranieri, che ammontano complessivamente a 5.589 persone, dei quali 3.645 sono originari di Paesi extra UE, 469 da altri Paesi UE e 1.475 dai Paesi UE15. Infine, i percettori di prestazioni a sostegno del reddito sono 3.588 individui, distribuiti tra 2.885 cittadini di Paesi extra UE, 571 provenienti da altri Paesi UE e 132 da Paesi UE15. Questo dato sottolinea una componente vulnerabile della popolazione straniera che necessita di supporto economico.

Da dove vengono i lavoratori stranieri impiegati in provincia di Varese

La composizione dei lavoratori stranieri nella provincia di Varese riflette una grande varietà di provenienze, con comunità che vanno da vicini Paesi europei a nazioni lontane di altri continenti.

Tra i Paesi più rappresentati spicca l’Albania, con ben 7.272 lavoratori, seguita dal Marocco con 5.017. Significativa è anche la presenza di lavoratori provenienti dalla Romania, che conta 4.792 individui, e dall’Ucraina, con 3.793 persone. Questi numeri sottolineano il ruolo centrale che alcune comunità dell’Europa dell’Est e del Nord Africa hanno assunto nel mercato del lavoro locale.

Tra i Paesi asiatici, la Cina si distingue con 3.224 lavoratori, mentre il Pakistan conta 2.295 persone, confermando l’importanza di queste comunità nel tessuto economico della provincia. Anche le comunità provenienti dal Perù (2.096 lavoratori) e dall’Ecuador (1.654 lavoratori) sono ben rappresentate, dimostrando la forte presenza dell’America Latina nella regione.

Alcune curiosità emergono analizzando i dati in dettaglio: ad esempio, ci sono 898 lavoratori filippini, una comunità tradizionalmente impegnata nei servizi alla persona, e 1.439 egiziani, che spesso trovano impiego in settori come l’edilizia e la ristorazione. La presenza di nazionalità meno rappresentate, come l’Argentina (269 lavoratori) o il Vietnam (11 lavoratori), testimonia la diversità culturale che caratterizza il territorio.

Un elemento interessante è il numero ridotto di lavoratori provenienti da Paesi sviluppati come Germania (1.073 lavoratori) e Francia (592 lavoratori), che si distinguono rispetto ai flussi migratori più consistenti dai Paesi emergenti. Allo stesso tempo, non mancano presenze sporadiche da Paesi come Australia (9 lavoratori) e Stati Uniti (58 lavoratori), che potrebbero essere legate a trasferimenti aziendali o progetti internazionali.

Le retribuzioni dei lavoratori stranieri

Le retribuzioni dei lavoratori stranieri nella provincia di Varese variano considerevolmente a seconda del settore di impiego e dell’area di provenienza. I lavoratori dipendenti del settore privato non agricolo rappresentano il gruppo più numeroso, con 30.861 persone provenienti da Paesi extra UE, che percepiscono un importo medio annuo di 17.976,88 euro, mentre i lavoratori UE15, sebbene meno numerosi (2.027 individui), registrano retribuzioni significativamente più alte, pari a 34.091,52 euro in media. Nel settore privato agricolo, i redditi sono generalmente inferiori, con una media di 15.711,79 euro per i lavoratori provenienti da Paesi extra UE e 14.212,56 euro per quelli di altri Paesi UE.

I lavoratori domestici, spesso impiegati in ruoli di cura e assistenza, costituiscono un’altra categoria rilevante, con 6.303 lavoratori extra UE che percepiscono una media di 10.405,95 euro annui, mentre i lavoratori UE15 e altri Paesi UE guadagnano rispettivamente 8.394,90 euro e 9.901,00 euro.

Nel complesso, emerge un divario tra le retribuzioni dei lavoratori provenienti da Paesi extra UE e quelli dell’UE15, in particolare nei settori non agricoli, dove i redditi dei lavoratori UE15 risultano quasi doppi rispetto a quelli degli extra UE.

La retribuzione per paese di provenienza

I redditi medi annui dei lavoratori stranieri variano considerevolmente a seconda del paese di origine, con differenze marcate tra i settori agricolo, non agricolo e domestico. In generale, i lavoratori provenienti da paesi europei tendono a guadagnare redditi più elevati rispetto a quelli provenienti da paesi africani, asiatici e latino-americani.

Per esempio, i lavoratori dipendenti nel settore agricolo provenienti da paesi come la Finlandia (30.703 euro) e il Regno Unito (27.149 euro) godono di stipendi medi molto più alti rispetto ai colleghi provenienti da paesi emergenti dove i salari sono significativamente più bassi. Anche nel settore non agricolo, i lavoratori da paesi come il Canada (65.361 euro) e la Danimarca (79.104 euro) guadagnano somme considerevoli rispetto a quelli provenienti da paesi con economie più fragili come il Nepal (15.057 euro) e il Niger (21.665 euro).

Nel settore domestico, i salari sono generalmente più bassi, con lavoratori provenienti da paesi come l’Albania (7.887 euro) e l’Argentina (7.097 euro) che guadagnano meno rispetto a quelli provenienti da nazioni come il Benin (22.684 euro) e la Guinea (17.773 euro). Tuttavia, anche all’interno di questa categoria, ci sono notevoli differenze a seconda della località, con paesi come il Lussemburgo (33.150 euro) che registrano salari elevati, mentre altre nazioni, come il Giordania (2.692 euro) e il Nepal (3.015 euro), presentano retribuzioni molto più basse.

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Novembre 2024
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