Buon compleanno Slow news
"Oggi sono esattamente dieci anni dalla prima newsletter inviata da Slow News. Ne abbiamo fatte di cose in questi dieci anni, insieme. Abbiamo fatto giornalismo, prima di tutto"

“Oggi sono esattamente dieci anni dalla prima newsletter inviata da Slow News. Ne abbiamo fatte di cose in questi dieci anni, insieme. Abbiamo fatto giornalismo, prima di tutto”.
Ricordiamo bene quei tempi. Avevamo conosciuto Alberto Puliafito in diverse occasioni. Glocal era nato da due anni e guardavamo con attenzione a tanti progetti che nascevano in Italia e oltre. Alberto era stato un ottimo direttore di Blogo quando questo cresceva verticalmente un giorno con l’altro e noi eravamo a un punto di svolta del nostro progetto giornalistico. Poi lui si è trasformato in uno straordinario formatore e le nostre strade hanno iniziato a incrociarsi sempre più spesso.
COSA È SLOW NEWS
“Slow News, – come si legge sul loro sito, – è una rete di persone che si è creata nel tempo e che produce informazione in tanti modi diversi, molto spesso non convenzionali, e che esprime un punto di vista radicale sulle dinamiche più importanti dei nostri tempi.
Crediamo che fare giornalismo sia anche un’attività politica, nel suo senso più alto, e ci battiamo con ogni medium a nostra disposizione per diffondere anticorpi che possano servire a chi ci legge per stare al mondo meglio, per essere più consapevoli e più critiche, più felici e più libere.
Non siamo i soli a pensare che sia necessario rallentare e creare reti per fare un giornalismo più utile alle persone. Oltre a noi, e ben prima di noi, in tante parte del mondo e senza conoscersi tra di loro, tante persone hanno iniziato come piccoli fuocherelli delle imprese simili alla nostra”.
Slow news è parte qualificante di un ecosistema che sempre più spesso riflette sul ruolo del giornalismo proponendo progetti senza stare solo alla finestra a criticare. Sappiamo bene quanto sia difficile il momento per il settore dell’editoria. È un momento critico non per i cambiamenti in atto, ma perché se vent’anni fa non era stato compreso quanto stava succedendo, oggi tutti sanno che il prodotto giornalistico tradizionale fa sempre più fatica, ma le problematiche diventano sempre più complesse.
IL POST DI ALBERTO PULIAFITO
Oggi Alberto ha pubblicato un post su Facebook e scrive con orgoglio quanto fatto in questi dieci anni.
“Abbiamo ascoltato quello che ci è stato detto. Qualche volta ci siamo messi sul pulpito, ma poi ci siamo fatti scendere giù a forza, ché a predicare bene son buoni tutti. Abbiamo parlato con tantissime persone, cercando di non “blastare” ma di costruire insieme, anche quando le idee erano radicalmente diverse. Abbiamo reso liberi, gratuiti e riusabili tutti i nostri contenuti.
Abbiamo scritto, fotografato, filmato, fatto grafici, riunioni, abbiamo litigato, ci siamo scontrati con la dura realtà di essere in poche persone a fare tutto. Abbiamo provato a collaborare con altre realtà: a volte è andata molto bene, a volte ci siamo scontrati con gli ego e i marchi e i loghi e abbiamo visto che è sempre difficilissimo fare davvero “comunità”. Il mio sogno di federare in qualche modo il giornalismo indipendente in Italia per dividere gli oneri e facilitarci la vita invece di competere è rimasto un sogno, e forse va bene così. Abbiamo trattato bene e pagato bene le persone.
Abbiamo fatto podcast e newsletter, raccontato storie e fatto inchieste, messo le persone al centro.
Per i nostri primi dieci anni, tutto sommato, possiamo dire che è andata bene. E che è solo l’inizio!”
Tanti tanti auguri e buon cammino.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Felice su Varese Pride 2025: in migliaia per i diritti, Vladimir Luxuria accende il corteo
vivi mazz su Quando un viaggio ti cambia la vita. I ragazzi dell'Ite Tosi di Busto in Cambogia insieme ad Andrea Devicenzi
Alessandro Vanzulli su Stop d'agosto ai treni, 'caccia' al bus. L'assessore: "Ci stiamo pensando"
Felice su Vladimir Luxuria protagonista al Varese Pride "Perchè è importante sentirsi liberi anche nella propria città"
PaoloFilterfree su La Procura: "L'autista era al telefono", chiesti gli arresti domiciliari per il conducente del bus sul quale morì la maestra Domenica Russo
PeterPan67 su Aperto il sottopasso Alptransit di Laveno, Magrini "Ora tocca a Ispra e Sangiano"
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.