Contrabbando di acciaio cinese: nelle indagini della Finanza anche un amministratore di Varese
Operazione coordinata dalla Procura Europea. Accertate 60 operazioni di importazione fraudolenta con falsa dichiarazione di origine del prodotto

C’è anche Varese nell’inchiesta portata alla luce dall’attività della Guardia di Finanza di Ferrara al termine delle indagini condotte dall’European Public Prosecutor’s Office (EPPO) di Bologna: le Fiamme gialle hanno eseguito un sequestro preventivo di circa 950 mila euro nei confronti di una società della provincia estense, coinvolta in un’inchiesta su presunti reati di contrabbando e falsità ideologica in atti.
Le indagini, svolte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ferrara, hanno riguardato i responsabili di due imprese – una della provincia di Ferrara e l’altra di Varese – accusati di aver falsificato la documentazione doganale per dichiarare false origini dei coils d’acciaio importati dalla Cina, facendoli risultare come provenienti dalla Corea del Sud. Questo stratagemma avrebbe permesso loro di evitare il pagamento del dazio anti-dumping imposto sui prodotti di origine cinese.
In ottobre 2024, le stesse imprese erano già state oggetto di un sequestro di disponibilità finanziarie per un importo di 2,4 milioni di euro. Dagli ulteriori approfondimenti, i finanzieri hanno ricostruito 60 operazioni di importazione fraudolenta, scoprendo certificati falsificati per attestare la falsa origine sudcoreana dell’acciaio.
I certificati originali, sequestrati durante le perquisizioni in varie regioni italiane, riportavano invece chiaramente l’effettiva provenienza cinese del prodotto. Grazie a questa manovra, i responsabili avrebbero risparmiato illecitamente 950 mila euro di diritti doganali.
Nel complesso, le somme sequestrate durante le indagini ammontano a oltre 3,3 milioni di euro.
L’intervento della Procura Europea e della Guardia di Finanza evidenzia l’importanza di contrastare le frodi doganali che, oltre a sottrarre importanti risorse allo Stato, generano gravi effetti distorsivi sul mercato dell’Unione Europea, penalizzando le imprese che rispettano le regole.
Indagini in corso e presunzione di innocenza
Il procedimento penale è attualmente in fase di indagini preliminari. In ottemperanza al D.Lgs. n. 188/2021, si sottolinea che, per il principio di presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone indagate sarà accertata solo in caso di sentenza irrevocabile.
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