La Lombardia non ha più la miglior sanità in Italia. “Giudizi inaccettabili” commenta il presidente Fontana
La Lombardia scivola dietro a Veneto, Piemonte, Emilia e Toscana ma per Fontana sono giudizi legati a fattori cervellotici. Dura la replica di Astuti del PD e di Di Marco, Cinque Stelle. Il Ministero "Non stiliamo classifiche"

La sanità lombarda non è più la migliore d’Italia. Il Nuovo Sistema di Garanzia (NSG) ha analizzato i dati 2023 relativi a 88 indicatori, suddivisi nei tre principali macro-livelli di assistenza:
- Prevenzione collettiva e sanità pubblica con 6 indicatori
- Assistenza distrettuale con 10 indicatori
- Assistenza ospedaliera con 8 indicatori
Oltre a questi livelli, il sistema monitora anche i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e i Percorsi Diagnostico-Terapeutico Assistenziali (PDTA), che coinvolgono più ambiti di assistenza.
I risultati delle migliori regioni
In base alle valutazioni, la sanità lombarda cede il primato ad altre regioni come Piemonte, Veneto Emilia Romagna e Toscana. Il sistema lombardo è più che sufficiente in tutte le aree ma non il top.
I suoi risultati sono stati 95 per la prevenzione, 76 per il distretto e 86 per l’area ospedaliera. Il Piemonte ha ottenuto 93, 90 e 87; il Veneto 98, 96 e 94, l’Emilia Romagna 97,89 e 92 e poi la Toscana con 95,95 e 96.
Il commento del Governatore Fontana
I risultati non sono piaciuti al Presidente della Regione Attilio Fontana: «Sono cose assolutamente inaccettabili. I parametri indicati non hanno niente a che vedere con il funzionamento della sanità, sono cose cervellotiche che hanno l’obiettivo di penalizzarci. Sono dati che si fondano su questioni che non c’entrano niente, codici interpretabili in differenti modi, tra diverse aziende sanitarie e Regioni. Non può essere questo il metodo di giudizio del funzionamento della sanità. Sono tutte, se posso usare un termine giuridico, puttanate».
La valutazione del NSG e degli indicatori CORE, che sono un sottoinsieme progettato per valutare sinteticamente l’erogazione dei LEA, permettono di:
- Confrontare i dati con misure di riferimento, considerando l’andamento nel tempo.
- Attribuire un punteggio a ciascun indicatore su una scala predefinita.
- Determinare un risultato regionale, stabilendo se l’erogazione dei LEA rientra nei livelli garantiti.
- Monitorare il livello nazionale, per confrontare l’Italia con altri Paesi.
Le replica del Ministero della Salute
Il Ministero della Salute ha replicato al governatore Fontana spiegando che non si tratta di classifiche ma di pubblicazioni periodiche, in ottemperanza alla normativa vigente, dei dati relativi alla corretta erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza e rappresenta un meccanismo alla cui elaborazione le Regioni partecipano attivamente mediante i propri rappresentanti tecnici.
La reazione del Governatore Fontana ha innescato anche una serie di risposte da parte dell’opposizione
«Quel che c’è di inaccettabile non sono le classifiche del ministero, che tra l’altro arrivano dopo altre che avevano già sottolineato la caduta del servizio sanitario lombardo rispetto a quello di altre regioni, ma, piuttosto, l’immobilismo della giunta lombarda che ha fatto lievitare le liste d’attesa e indebolito la medicina territoriale, lasciati soli medici e infermieri e impedito peraltro ai cittadini lombardi di potersi esprimere attraverso un referendum. Di questo discuteremo nella conferenza regionale che terremo il 14 e 15 marzo prossimo a partire dalla nostra proposta di legge iniziativa popolare per la quale abbiamo raccolto 100 mila firme» ha commentato il consigliere regionale del PD Samuele Astuti
Nicola Di Marco, presidente M5S Lombardia: «Quello che per Fontana è inaccettabile per noi è incomprensibile. Oggi il presidente ci ha fatto ricordare i tempi del Covid dove il suo bersaglio preferito era il ministro Speranza. Qualcuno gli ha detto che l’attuale ministro è della sua stessa maggioranza? I criteri di inaccettabilità per Fontana sulla sanità in Lombardia, riguardano uno status symbol, un’apparenza, un tono da mantenere per riempirsi la bocca della solita, anacronistica, parola: eccellenza! Basta, presidente, perché questo è davvero inaccettabile! Chiediamolo ai lombardi di stilare la classifica sulla qualità delle cure, sulla mancata prevenzione per colpa delle infinite liste di attesa. Medici base e presidi territoriali smantellati che obbligano i lombardi a intasare i pronto soccorso per qualsiasi malessere. In Lombardia un medico su due pensa di lasciare il lavoro. Per non parlare delle solo 7 case della comunità ad oggi in lombardia che hanno i requisiti di idoneità, a quasi tre anni dalla riforma. Questo è inaccettabile. Divertente, però, leggere Fontana ogni giorno contro FdI. Presidente, tutto bene?»
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Le critiche servono a capire i propri punti deboli. Purtroppo questa giunta lombarda vuole essere immune a qualsiasi critica….la cosa peggiore è che nemmeno frequenta gli ospedali per persone normali perchè altresì si renderebbe conto che in PS ci entri e ci esci dopo 8 ore almeno. Oppure se devi essere ricoverato puoi anche farti 3gg abbandonato su di una barella come ha fatto mio suocero con il femore rotto.
Eh caro Fontana…la verità fa male….soprattutto quando non si mette fuori il naso da quei quattro centri di eccellenza…mentre tutto il resto è completamente demolito. Usare termini come “puttanate” fa capire come le critiche abbiano colpito dei nervi già tesi.