Nuovo decreto, stipendi più alti negli enti locali. Soddisfatto il presidente Magrini: “Ora possiamo trattenere il personale qualificato”
Il presidente della provincia spiega: "Modifica necessaria, oltre ad attrarre poco personale abbiamo spesso assunto e formato nuovi dipendenti che poi perdiamo dopo poco tempo"

Le buste paga dei dipendenti di Comuni, Città metropolitane, Province e Regioni possono alzarsi, a patto però che questi enti abbiano i conti in ordine. Significa aumenti fino a 300 euro in più al mese grazie alla norma inserita nel decreto legge sulla pubblica amministrazione atteso la prossima settimana nell’aula della Camera. La modifica mira a superare il tetto ai fondi accessori negli enti territoriali e sblocca gli stipendi locali per ridurre lo spread retributivo rispetto alle Pa centrali.
A calcolare l’impatto della nuova norma sui salari dei dipendenti degli enti locali è il Sole 24 Ore, secondo il quale l’aumento fino al 48% farebbe crescere di 1,5 miliardi le retribuzioni del personale non dirigente dei Comuni e di 300 milioni quelle dei dipendenti degli altri enti territoriali. «I dipendenti dei Comuni senza le stellette dirigenziali sono 382 mila, quindi una divisione pro capite produrrebbe un aumento medio di 3.926 euro lordi all’anno, 302 euro per 13 mensilità», scrive il Sole 24 Ore.
Una norma che piace al presidente della Provincia di Varese Marco Magrini poiché sana un grave problema affrontato in questi anni nell’attrarre e trattenere il personale amministrativo, giustamente attratto da posizione meglio retribuite presso altre pubbliche amministrazioni:
«Sono due le difficoltà principali che vivono le nostre Province, oltre ad alcune cervellotiche norme ordinamentali della Legge Delrio – spiega Magrini -: il personale ridotto all’osso e soggetto alla concorrenza sleale di altre pubbliche amministrazioni, che a parità di mansioni offrono stipendi maggiori, e risorse finanziarie insufficienti per garantire lo sviluppo dei territori. La norma che consente a Province e Comuni di pareggiare l’offerta economica di altri Enti è molto importante, perché fin qui, oltre alla limitata attrattività del pubblico impiego, abbiamo spesso assunto e formato nuovi dipendenti che poi perdiamo dopo poco tempo. Ne ho parlato a tutti i livelli, sia a livello regionale e nazionale segnalandolo per iscritto anche al Ministro Giorgetti, e sono lieto che la Ragioneria generale dopo un intenso lavoro tecnico abbia preso atto dell’insostenibilità della situazione. Peccato che al momento la maggior spesa dipenda dalle condizioni di bilancio di ogni ente e non sia finanziata dallo Stato, che anzi continua a prelevare risorse anche dal nostro territorio con il famigerato concorso alla finanza pubblica, altro tema più volte prospettato al Governo; in ogni caso la situazione finanziaria della Provincia di Varese è ora solida e saremo pronti a questa nuova sfida, per assicurare ai nostri dipendenti il giusto riconoscimento al loro impegno».
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