Il luogo sacro dove tutto ebbe inizio
Ngima aveva 13 anni quando dietro casa sua a Damar gli apparve lo spirito del bosco, da quel momento la sua vita cambiò per sempre

Da Varese fino al campo base dell’Everest, a 5364 metri di altitudine: è l’avventura a cui si prepara un gruppo di varesini, guidati da Ngima, guida nepalese che da vent’anni vive in provincia e che porta avanti escursioni, ma anche progetti solidali nelle valli del Paese d’alta quota.
Tutto iniziò con un’apparizione: Ngima aveva 13 anni quando dietro casa sua a Damar gli apparve lo spirito del bosco, da quel momento la sua vita cambiò per sempre. Avrebbe dovuto diventare sciamano ma il morso di un cane, considerato segno d’impurità, glielo impedì. Eppure quella chiamata non si è mai spenta, Ngima continua a sentire dentro di sè una profonda connessione verso le altre persone, lo testimonia ogni giorno attraverso tutto quello che ha costruito e che continua a costruire qui in Nepal per aiutare le comunità della sua terra natale.
Questa storia ci ha accompagnato oggi mentre ci incamminavamo verso una grotta sacra, situata proprio dietro casa di Ngima. Dopo la visita alla grotta, abbiamo preso parte alla cerimonia di sostituzione delle bandierine tibetane poste sul tetto della clinica e della guesthouse. È un rituale che si ripete ogni anno quando Ngima torna a Damar. Nel pomeriggio, abbiamo visitato la clinica che ha costruito in memoria della sorella scomparsa e abbiamo aiutato le infermiere a sistemare i farmaci arrivati dall’Italia.
La nostra serata di Pasqua si è conclusa con danze nepalesi e un falò acceso sotto le stelle.
Alla prossima tappa!
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