Industria varesina in assestamento: pesano le incognite geopolitiche e commerciali
Lo spiega in dettaglio l'indagine congiunturale sull’industria varesina del Centro Studi di Confindustria Varese. Le imprese varesine si muovono in un contesto di cautela e di segnali contrastanti

Nel primo trimestre del 2025, l’industria varesina attraversa una fase di assestamento dopo il rimbalzo di fine 2024. La produzione registra un saldo negativo di -5,9 punti percentuali, e il portafoglio ordini, pur rimanendo in territorio positivo, mostra segnali di rallentamento, soprattutto sul fronte estero. Il clima generale è segnato da cautela, tra timidi segnali di distensione (costo energia e tassi in calo) e nuove incognite geopolitiche e commerciali, come il protezionismo USA e il rafforzamento dell’euro.
Il metalmeccanico resta debole nel consuntivo, ma guarda con fiducia al secondo trimestre; la moda subisce un forte calo produttivo e di ordini; il chimico-farmaceutico mostra una produzione positiva, ma con previsioni in ribasso, la gomma-plastica vive una contraddizione tra crescita degli ordini e calo produttivo.
Lo spiega in dettaglio l’indagine congiunturale sull’industria varesina del Centro Studi di Confindustria Varese che segnala un assestamento dell’attività produttiva (e per alcune filiere, arretramento) dopo il rimbalzo di fine 2024: il saldo complessivo delle risposte sulla produzione scende a -5,9 punti percentuali (contro +16 del IV trimestre 2024). Gli ordinativi totali restano in territorio positivo (+13,8), ma quelli esteri presentano un quadro sostanzialmente equamente tripartito (con un +2,8 risultante).
Le imprese varesine si muovono in un contesto di cautela e di segnali contrastanti: da una parte si assiste all’allentarsi della pressione dei prezzi del mercato energetico e del costo del denaro dopo le ultime decisioni della BCE, ma dall’altra aumentano continuamente le incertezze dovute alla nuova politica commerciale protezionistica americana e all’apprezzamento del cambio valutario euro/dollaro. Aumenta quindi il quadro di sfide nello scenario competitivo in cui le nostre aziende si trovano ad operare, con un sensibile impatto sulle strategie produttive.
La produzione
Sotto il profilo della produzione a consuntivo, nel primo trimestre 2025 il saldo complessivo delle risposte (calcolato come la differenza tra la percentuale di imprese che dichiarano un aumento e quelle che dichiarano una diminuzione della produzione rispetto al trimestre precedente) è stato pari a -5,9 punti percentuali. Prevale la quota di imprese che ha dichiarato una stabilità della produzione rispetto al quarto trimestre 2024 (41,1%); segue un 26,5% di imprese con livelli produttivi in aumento e il restante 32,4% di imprese che ha registrato un calo, dato influenzato fortemente dalla filiera moda. Il grado di utilizzo degli impianti in media è stato pari al 74,6%.
Le previsioni sulla produzione per il secondo trimestre 2025 sono migliori rispetto al consuntivo, ma sempre orientate alla prudenza. Nel complesso, prevale la quota di imprese che ritiene che l’attività rimarrà stabile (57,3%). Nella restante parte del campione, la quota di imprese che si attende un aumento del livello di produzione (27,8%) supera la percentuale di imprese che prevede un calo dell’attività produttiva (14,9%), con un saldo risultante delle risposte pari a +12,9 punti percentuali. Tuttavia, le prospettive appaiono diversificate a livello settoriale, con un miglioramento per il metalmeccanico, un peggioramento per il chimico-farmaceutico e un quadro orientato prevalentemente alla stabilità per moda e gomma-plastica.
Gli ordini
Alla fine del primo trimestre 2025, la dinamica complessiva del portafoglio ordini evidenzia per il 40,7% delle imprese rispondenti un aumento degli ordinativi rispetto alla fine del trimestre precedente, per il 32,4% una stabilità e per il 26,9% un calo, con un saldo delle risposte positivo a +13,8 punti percentuali (a fine 2024 era +20,6). Il quadro degli ordinativi esteri risulta invece tripartito: il 35,6% delle imprese ne dichiara la stabilità, il 33,6% l’aumento e il 30,8% il calo, con un saldo risultante positivo ma inferiore a quello del portafoglio complessivo: +2,8 p.p. (a fine 2024 era +17,9 punti percentuali).
Mercato del lavoro
Nel primo trimestre 2025, a livello provinciale, l’INPS rileva che nel comparto industriale sono state autorizzate 3.068.810 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in aumento rispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2024 (+7,1%) e anche rispetto alle ore autorizzate nel quarto trimestre 2024 (+32,8%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga), nel primo trimestre 2025 sono state autorizzate 3.680.746 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel comparto industriale, in aumento rispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2024 (+22,9%) e rispetto alle ore autorizzate nel quarto trimestre 2024 (+24,5%).
I principali settori dell’economia varesina
Metalmeccanico
Sotto il profilo produttivo, nel primo trimestre 2025 nella filiera metalmeccanica prevalgono le risposte di stabilità dei livelli produttivi consuntivi – per il 61,5% delle imprese rispondenti. Solo l’11,7% ne dichiara un aumento, mentre il 26,8% un calo. Il saldo si attesta così a -15,1 p.p. (dal -10,1 p.p. del IV trimestre 2024): nel campione, le imprese che segnalano maggiormente un calo dei livelli produttivi sono quelle afferenti al mondo dell’elettrotecnica, elettronica e meccanica strumentale. Tuttavia, nonostante le incertezze relative ai dazi statunitensi, per il secondo trimestre 2025 le imprese metalmeccaniche hanno fiducia in un miglioramento della congiuntura, con il 41,4% che si attende un aumento dei livelli produttivi, il 47,8% una loro stabilità e il 10,8% un loro calo (saldo delle risposte +30,6% p.p.). In termini di dinamica del portafoglio ordini, alla fine del primo trimestre 2025 il saldo delle risposte per gli ordinativi totali risulta positivo, attestandosi a +7,5 p.p.: il 32,9% delle imprese ha segnalato un aumento, il 41,7% una stabilità e il 25,4% un calo. In maniera sostanzialmente analoga, per gli ordinativi esteri il saldo è pari a +4,6 punti percentuali. Il quadro della domanda quindi tiene, con un leggero backlog a livello dell’offerta probabilmente in attesa di comprendere al meglio gli scenari in evoluzione (soprattutto per i comparti più esposti alle incertezze del commercio internazionale).

Nel primo trimestre 2025, a livello provinciale, l’INPS rileva che nel settore metalmeccanico sono state autorizzate 1.878.312 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in aumento rispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2024 (+15,6%) e anche rispetto alle ore autorizzate nel quarto trimestre 2024 (+46,6%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga), nel primo trimestre 2025 sono state autorizzate 2.381.630 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel settore metalmeccanico, in aumento rispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2024 (+35,9%) e rispetto alle ore autorizzate nel quarto trimestre 2024 (+43,4%).
Moda
Nella filiera moda, dopo il dato congiunturale positivo a fine anno, il primo trimestre 2025 vede un saldo negativo delle risposte sulla produzione consuntiva, pari al -31,2 punti percentuali: il 59,2% delle imprese rispondenti segnala un calo produttivo a consuntivo, il 28,0% un aumento e il 12,8% stabilità. Un dato che indica un diffuso calo dei livelli di output nella filiera (sia nel tessile, che nell’abbigliamento), con incertezza anche sul lato della domanda a fine trimestre. Infatti, la dinamica del portafoglio ordini risulta sostanzialmente tripartita e lievemente orientata al calo per gli ordini totali (con un saldo delle risposte leggermente negativo, pari al -4,3 punti percentuali, trascinato da 36,2% delle imprese che segnala una riduzione degli ordini complessivi) e più orientata alla stabilità per gli ordinativi esteri (con un saldo delle risposte pari a +16,3 p.p., spinto dal 30,1% di imprese che dichiarano aumenti negli ordini esteri e il 56,1% una loro stabilità). A livello di previsioni, le imprese rispondenti rimangono fortemente improntate alla cautela per il secondo trimestre 2025 – l’87,8% si attende una stabilità dei livelli produttivi e il 12,2% un calo, in attesa di valutare i reali effetti dell’apprezzamento dell’euro sul dollaro e del nuovo quadro globale del commercio sulla domanda della filiera.
Nel primo trimestre 2025, a livello provinciale, l’INPS rileva che nel settore moda sono state autorizzate 532.990 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in leggero calo rispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2024 (-3,4%) ma in aumento rispetto alle ore autorizzate nel quarto trimestre 2024 (+29,7%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga), nel primo trimestre 2025 sono state autorizzate 541.630 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel settore moda, in leggero calo rispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2024 (-1,8%), ma in aumento rispetto alle ore autorizzate nel quarto trimestre 2024 (+31,8%).
Chimico-Farmaceutico
Nei comparti chimico e farmaceutico, l’85,8% delle imprese segnala un aumento produttivo all’inizio del 2025 rispetto alla fine del 2024, il 12,9% stabilità e l’1,3% un calo. Tuttavia, gli ordinativi complessivi ed esteri segnalano per la maggioranza relativa dei rispondenti un calo a fine trimestre (47,4%), per il 38,4% un aumento e il 14,2% una stabilità. Il calo dei prezzi energetici sostiene i margini, ma la volatilità delle catene globali può generare fluttuazioni della domanda – che condizionano così le attese sulla produzione per il secondo trimestre che si fanno negative per il 52,0% dei rispondenti (saldo delle risposte -37,7 p.p.).
Gomma Plastica
Nei comparti gomma e plastica, nel primo trimestre 2025 il 54,1% delle imprese indica un calo dei livelli produttivi e il 45,9% un aumento; nessun rispondente ha indicato stabilità. Il saldo si attesta così a -8,2 p.p. Per quanto concerne la dinamica del portafoglio ordini a fine trimestre, se gli ordini totali vedono una netta maggioranza di dati di aumento (per l’89,0% dei rispondenti), gli esteri invece vedono prevalere le imprese che segnalano un calo (52,0%). Ciò impronta a cautela le previsioni sul secondo trimestre 2025, che per l’86,9% delle imprese dovrebbe essere un periodo di stabilità dei livelli produttivi.
Nel primo trimestre 2025, a livello provinciale, l’INPS rileva che nei settori chimico-farmaceutico e gomma-plastica sono state autorizzate 584.090 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in aumento rispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2024 (+3,2%) e anche rispetto alle ore autorizzate nel quarto trimestre 2024 (+10,6%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga), nel primo trimestre 2025 sono state autorizzate 636.322 ore di Cassa Integrazione Guadagni nei settori chimico-farmaceutico e gomma-plastica, in aumento rispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2024 (+12,4%), ma in calo rispetto al quarto trimestre 2024 (-19,7%).
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